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Rosa canina: una nuova arma contro il cancro al seno?

Scienziati del FASEB ne dimostrano l'efficacia

Sanihelp.it – In uno studio recentemente condotto da un gruppo di scienziati della Federation of American Societies for Experimental Biology (FASEB), è stato evidenziato come l'estratto di rosa canina contribuisca a ridurre significativamente la crescita e la migrazione delle cellule tumorali del triplo negativo, una forma particolarmente aggressiva di cancro al seno che purtroppo, non presentando sulla superficie cellulare nessuno dei tre classici bersagli contro cui sono dirette le terapie utilizzate per le altre forme di tumore al seno, risulta essere difficilmente curabile.


Nello studio in questione, gli scienziati hanno trattato delle cellule di cancro al seno triplo negativo con diverse concentrazioni di estratto di rosa canina: i risultati delle analisi hanno quindi dimostrato come la versione più concentrata della soluzione (corrispondente ad un milligrammo di estratto per ogni millilitro di liquido) abbia rallentato del 50% la proliferazione delle cellule tumorali, limitando nello specifico l’azione di MAPK e Akt, ovvero due enzimi noti per promuovere la crescita e la riproduzione cellulare del cancro al seno triplo negativo.

E non solo: lo studio ha infatti dimostrato come l'estratto di rosa canina permetterebbe inoltre di aumentare il potere di azione della doxorubicina (farmaco comunemente utilizzato nel trattamento chemioterapico del tumore mammario), un fattore che permetterebbe così di impiegare con una maggiore efficacia questo farmaco anche nel trattamento generale delle pazienti colpite da cancro al seno triplo negativo.

«Se medici, pazienti e ricercatori sono costantemente alla ricerca di trattamenti alternativi per il cancro al seno triplo negativo (TNBC), allo stesso tempo le persone sono sempre alla ricerca di strategie per prevenire l’insorgenza dei tumori, soprattutto quelli più diffusi (basti pensare che il tumore al seno rappresenta il 29% di tutti i tumori che colpiscono le donne) – ha commentato il dottor Patrick Martin, autore dello studio – La mia speranza è che presto i nostri studi porteranno l’estratto di rosa canina ad essere raccomandato come misura preventiva nel cancro della mammella oppure come integrazione al trattamento chemioterapico comunemente somministrato nei casi di tumore al seno».

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