Sanihelp.it – Complicanza comune di rinofaringiti e malattie dell’apparato respiratorio già a partire dai primi anni di vita, l'infezione dell'orecchio medio nell'infanzia, comunemente detta ‘otite’, è senza dubbio una delle patologie più conosciute dai genitori, tanto che secondo le stime formulate dalla Società Italiana di Pediatria, oltre l’80% dei bambini al di sotto dei tre anni presenterebbe almeno un episodio di otite media acuta (OMA), che si ripeterebbe con significativa costanza nel 30% dei casi.
Tra i fattori responsabili rientra senza dubbio anche la conformazione anatomica: nei bambini infatti, le tube di Eustachio, cioè i condotti che mettono in comunicazione l’orecchio medio con la gola, non risultano essere ancora verticalizzate, motivo per cui l’orecchio medio, anziché essere collocato ad un livello superiore rispetto alla gola, si trova pressoché allineato al rinofaringe. In pratica, i normali atti di deglutizione e l’utilizzo del succhiotto imprimono una spinta meccanica alle secrezioni infette di provenienza nasale verso la cassa del timpano, causando così l’otite.
Per proteggere il bambino dal rischio di sviluppare otite media acuta (OMA) e otite media acuta recidivante (OMAR), è consigliabile quindi prolungare l’allattamento al seno esclusivo fino ai sei mesi, evitare di esporre il bambino al fumo di sigaretta, e verificare che il piccolo si lavi le mani con acqua e sapone dopo l’uso del bagno, prima di mangiare e quando le mani risultano essere evidentemente sporche.
«Prima di intervenire con antibiotici, le linee guida raccomandano di rimanere in osservazione per due o tre giorni, con l’obiettivo di capire si si tratta realmente di otite media acuta oppure di otalgia reattiva a congestione da catarro tubarico o da raffreddamento – osserva Zora Del Buono, pediatra e neonatologa omeopata a Bari – La detersione delle fosse nasali quindi è fondamentale per rimuovere il muco infetto e liberare il respiro del bambino».
Per gestire in maniera ottimale le prime fasi dell’otite poi, è possibile ricorrere all’omeopatia, un’opzione terapeutica efficace per attenuare i sintomi e controllare al tempo stesso l’infiammazione: «tale azione è importante non solo per contrastare il processo patologico in atto – aggiunge la dottoressa Del Buono – ma anche per favorire una migliore penetrazione ed efficacia nell’orecchio dell’antibiotico, qualora si rendesse necessario il suo utilizzo, con il quale non presenta alcuna incompatibilità».
Tra i rimedi più adatti in questi casi rientrano Belladonna, indicata per il dolore pulsante con febbre e sudorazione, Hepar sulphur per l’infiammazione catarrale a tendenza suppurativa, e Mercurius, come rimedio classico delle otiti con secrezione maleodorante e francamente purulenta (da sovrapposizione batterica) ed eventuale febbre.
Può essere quindi impiegato un medicinale omeopatico, disponibile sia in gocce che compresse, che svolge un’importante azione antinfiammatoria, grazie alla sinergia dei rimedi sovra citati con Apis mellifica, efficace sugli edemi infettivi, Barium chloratum, indicato per raffreddore e faringiti recidivante, Calcium jodatum e Kalium bichromicum, utili per le tonsilliti, Lachesis e Marum verum, attivi sul mal di gola e sulle vegetazioni adenoidee, e Phytolacca, che interviene sul dolore alla deglutizione che si irradia alle orecchie.
«Da non dimenticare, poi, gli oligoelementi: a giorni alterni, per almeno un paio di mesi, una dose per via sublinguale di manganese-rame, soprattutto se il bambino è allergico, e la somministrazione di rame-oro-argento consentono di vincere lo stato di anergia che porta spesso alla cronicizzazione delle infezioni – commenta l’esperta – Infine è opportuno intervenire sull’equilibrio del microbiota in maniera mirata con un medicinale isopatico ricavato dal ceppo di muffe Penicillium chrysogenum, il rimedio di scelta per ridurre l’infiammazione e promuovere l’eliminazione dei batteri patogeni. Va somministrato per 8-10 giorni e alternato poi ad un secondo medicinale che associa due specie di microrganismi diluiti omeopaticamente, Mucor racemosus e Aspergillus niger, e sostiene l’immunità cellulare».