Sanihelp.it – E’ arrivata finalmente la primavera e molte persone sono rimaste letteralmente a bocca asciutta. La ragione va ricercata nell’aumento delle allergie stagionali e, più in particolare, negli antistaminici utilizzati per contrastarle, soprattutto quelli di prima generazione, che possono causare un effetto collaterale poco noto ma molto fastidioso: la bocca secca.
La xerostomia, termine medico per indicare la secchezza della bocca, colpisce il 12-30% della popolazione generale e arriva a interessare fino al 61% della popolazione anziana ma è un disturbo poco noto e spesso sottovalutato. La secchezza della bocca può essere causata dall'assunzione di oltre 400 diversi farmaci , tra cui antidepressivi, antipsicotici, antipertensivi, antistaminici, analgesici oppioidi, miorilassanti e medicinali per il Parkinson . Questi farmaci possono alterare la funzionalità delle ghiandole salivari, riducendo il flusso di saliva nel cavo orale.
«Con l’aumento dell’aspettativa di vita e il conseguente incremento dell’uso di terapie farmacologiche, è prevedibile che il disturbo della bocca secca diventerà sempre più diffuso» spiega il dottor Pierluigi Diano, medico chirurgo specialista in pneumologia. «Tra i farmaci che influenzano la produzione salivare ce ne sono anche molti di uso comune, come gli antistaminici. Quelli di prima generazione, in particolare, hanno un’azione anticolinergica che inibisce i recettori dell’acetilcolina, il principale neurotrasmettitore coinvolto nella secrezione salivare».
A complicare la situazione, le stagioni delle allergie stanno diventando più lunghe a causa del cambiamento climatico, che prolunga la fase di impollinazione delle piante. L’OMS stima che una percentuale compresa tra il 10% e il 40% della popolazione risenta di una forma allergica stagionale. «È quindi fondamentale sapere come ridurre gli effetti collaterali degli antistaminici, per evitare che al fastidio dei sintomi delle allergie, come prurito, naso chiuso, occhi gonfi e spossatezza, si aggiungano i primi segnali della xerostomia: secchezza delle labbra e del cavo orale, lingua patinosa, saliva vischiosa, alitosi e difficoltà a deglutire.
Quello della bocca secca è sicuramente un disturbo sottovalutato, probabilmente perché chi ne soffre tende ad abituarsi a conviverci, considerandolo un effetto collaterale inevitabile delle terapie» prosegue il dottor Diano. «Intervenire, invece, non solo è possibile, ma necessario. La carenza di saliva, se non trattata, può causare ulteriori disturbi all’organismo e incidere significativamente sulla qualità di vita».
La saliva è, infatti, essenziale nel mantenimento della salute generale: favorisce la masticazione e la deglutizione, aiuta la digestione degli amidi e dei carboidrati, e consente di percepire i sapori. Inoltre, contrasta l’acidità provocata dalle funzioni digestive, soprattutto a livello del cavo orale e dell’esofago. La sua carenza, invece, ha effetti negativi sulla salute di denti e gengive. «Una bocca secca comporta un aumento nell’incidenza di lesioni cariose e di demineralizzazione dello smalto dei denti, oltre a creare l’ambiente perfetto per la prolificazione dei batteri responsabili dell’alitosi. Senza contare, poi, che la mancanza di saliva rende le superfici dei denti appiccicose e i batteri introdotti nella bocca vi potranno aderire molto più facilmente» spiega Paola Della Bruna, Scientific & Clinical Affairs Manager di Curasept, azienda italiana tra le maggiori nell’ambito della salute orale.
Consigli per non restare a bocca asciutta
Chi soffre di xerostomia può trovare sollievo adottando alcuni accorgimenti nel proprio stile di vita, previa consultazione del medico. «Dal punto di vista alimentare, per esempio, oltre a mantenere un’idratazione adeguata assumendo di frequente piccoli sorsi d'acqua, è importante limitare l’assunzione di sostanze disidratanti come caffeina, alcolici e tabacco. Inoltre, alimenti come frutta e verdura cruda stimolano la salivazione, mentre l’olio d’oliva è un condimento che rende i cibi più scivolosi e facili da deglutire. È utile anche umidificare gli ambienti in cui si trascorre più tempo, soprattutto durante la notte, quando il flusso salivare diminuisce fisiologicamente» suggerisce il dottor Diano. «Inoltre, l’uso di prodotti specifici, ricchi di componenti che contribuiscono a una buona qualità della saliva, offrono un efficace e rapido sollievo sintomatico».