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97% degli alimenti in UE, hanno livelli minimi di pesticidi

Sanihelp.it – L’analisi eseguita su 80.967 campioni scelti tra materie prime agricole e prodotti alimentari provenienti dagli Stati membri dell’Unione Europea, dalla Norvegia, dall’Islanda e da Paesi terzi, ha permesso all’EFSA (European Food Safety Authority) di affermare che la stragrande maggioranza dei prodotti alimentari che circolano all’interno dell’Unione Europea può essere considerata sicura per la salute umana, rispetto ai residui di pesticidi in essi contenuti.


In conformità al regolamento europeo numero 788/2012 (che stabilisce un programma di monitoraggio finalizzato a garantire ai consumatori degli Stati membri, un contenuto limitato di antiparassitari e pesticidi all’interno di prodotti alimentari di origine vegetale e animale), ai paesi dichiaranti è stato chiesto di analizzare dodici diversi prodotti alimentari (mele, cavoli, porri, lattuga, pesche, segale o avena, fragole, pomodori, latte di mucca, carne suina e vino) e valutare la quantità di pesticidi in essi contenuti.

I test, effettuati per 685 pesticidi, hanno quindi permesso di concludere che il 97,4% dei campioni alimentari analizzati sono risultati conformi ai livelli massimi di residui (LMR) stabiliti dalla legge, e che nel 54,6% dei prodotti, i residui non sono nemmeno risultati rilevabili.   

Nei confronti di quell’1,4% di campioni contenenti residui in concentrazioni maggiori rispetto a quelle consentite, sono invece state attivate le azioni amministrative e giuridiche previste dal regolamento.

Nel complesso comunque, la probabilità di essere esposti a residui di pesticidi nei prodotti alimentari soggetti al controllo del programma europeo, è risultata essere molto bassa.

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