Sanihelp.it – L’incremento della pressione intraoculare, per ora, rappresenta il più importante e ben documentato fattore di rischio associato all’insorgenza e alla progressione del glaucoma. Durante la settimana di sensibilizzazione alla malattia, tuttavia, non si possono non sottolineare l’esistenza di ricerche che evidenziano un' origine neuronale della malattia, con la degenerazione delle cellule gangliolari della retina.
«In particolare, l’attenzione della ricerca, alla luce delle similitudini che esistono tra glaucoma e neuropatie ottiche mitocondriali, si è concentrata sulla funzione mitocondriale – spiega il professor Carlo Nucci, Direttore dell’Unità Operativa semplice dipartimentale di Oculistica presso il Policlinico Tor Vergata. – Il glaucoma distrugge i neuroni attraverso diversi meccanismi tra cui lo stress ossidativo, la neuro infiammazione e la disfunzione mitocondriale».
Il glaucoma, per molti versi, dunque, riconosce alcuni aspetti neurodegenerativi: in tutte le patologie neurodegenrative il Coenzima Q10, riconosce un ruolo protettivo.
«Il Coenzima Q10 – spiega Piero Barbanti, Professore di Neurologia presso l’Università San Raffaele di Roma – fa funzionare il neurone e nel contempo lo protegge. Queste azioni spiegano il grande interesse attorno al ruolo di questa molecola nelle malattie neurodegenerative. Tra i numerosi studi sperimentali va ricordata in particolare la capacità del Coenzima Q10 di ridurre il declino funzionale nei soggetti affetti da malattia di Parkinson. Inoltre, è dimostrato che bassi livelli ematici di Coenzima Q10 favoriscono un aumentato rischio di demenza, perlomeno nella popolazione giapponese».
Il potenziale effetto benefico del Coenzima Q10 nella protezione delle cellule neuroretiniche dal danno ossidativo, emerge anche da una recente revisione scientifica pubblicata sulla rivista Neural Regeneration Research che ha preso in esame i vari studi pubblicati dal 2003 al 2018, sull’uso del Coenzima Q10 nel trattamento del glaucoma.