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Fiori di Bach fai-da-te?

Sceglierli, raccoglierli e prepararli da sé

Sanihelp.it – Curarsi da sé con i fiori di Bach è difficile ma non impossibile: richiede una certa dose di autoconsapevolezza e una buona capacità di autocritica.


Nella scelta del fiore di Bach più adatto a voi, partite per gradi, dallo stato d’animo del momento. Chiedetevi: Come mi sento oggi e perché? È successo qualcosa oppure questa sensazione è arrivata spontaneamente? Mi sento spesso così? Queste domande sono fondamentali, perché uno stesso stato d’animo può essere curato da fiori differenti.

Per esempio, per curare la tristezza si può scegliere tra Mustard, il fiore che contrasta la tristezza immotivata e improvvisa, Gentian per quella che si manifesta in reazione a determinati problemi, o Wild Rose per la depressione mischiata a rabbia. Contro la stanchezza la scelta può essere tra Oak se c’è un abuso delle proprie forze fisiche oppure Elm per l’affaticamento di tipo mentale e psicologico. E così via.

Ecco allora che la cura personale con i fiori di Bach può diventare una sorta di autoanalisi: a mano a mano che si modificano gli stati d’animo negativi, si va al fondo di se stessi e si comprendono quali sono le proprie reali difficoltà, imparando a correggerle per vivere meglio. È allora che il rimedio comincia ad agire su tutta la personalità, riequilibrandola.

Come si procede per prepararsi i fiori da soli? Innanzitutto bisogna raccoglierli, scegliendo luoghi quanto più possibile selvatici, lontani da fonti d’inquinamento. Dei fiori vanno raccolti solo gli esemplari più belli, ma non tutti dalla stessa pianta. Alcune piante non si trovano in Italia, in tal caso l’unica possibilità è rivolgersi direttamente a una farmacia e acquistare il rimedio già pronto.

Esistono diversi metodi per preparare le essenze. Quello preferito da Edward Bach era il metodo cosiddetto solare. Scegliete una giornata senza nubi e, servendovi di un paio di forbici, raccogliete alcuni fiori prima delle nove del mattino. Private i fiori delle foglie e immergeteli immediatamente in un recipiente di vetro precedentemente sterilizzato e contenente 3 dl di acqua di sorgente. Lasciate il vaso esposto al sole per tre-quattro ore. Passato questo tempo, togliete i fiori, versate il liquido ottenuto in una bottiglia della capacità di almeno 6 dl, anch’essa sterile, e riempitela con 3 dl di cognac che servirà a non far alterare l’acqua dell’essenza.

Le essenze così ottenute sono allo stato puro. A questo punto il rimedio va diluito. Le dosi della diluizione sono: 2 gocce di essenza in una miscela composta da 15 ml di acqua e altrettanti di cognac. Potete comprare in farmacia una boccetta da 30 ml di vetro scuro munita di contagocce, riempirla a metà con l’acqua e metà con il cognac. Aggiungete poi 2 gocce di rimedio. Ecco che la cura è pronta.


Il dosaggio standard è di quattro gocce quattro volte al giorno. Ma le gocce possono essere prese ogni volta che se ne sente il bisogno, anche mischiando i rimedi, naturalmente seguendo le regole del buon senso (e non superando mai i sei rimedi contemporaneamente). Andrebbero prese prima dei pasti ponendole direttamente sulla lingua con l’aiuto della pipetta contagocce, trattenendole qualche secondo in bocca oppure versandole in un bicchiere d’acqua, tè o succhi di frutta e bevendole durante il giorno.

Per chi preferisce comprarli già pronti, i rimedi di Bach sono in vendita nelle farmacie, parafarmacie, erboristerie e in alcuni negozi di alimentazione naturale. In genere non è richiesta la ricetta. Si possono acquistare sia le boccette con il rimedio allo stato puro sia quelle con il rimedio già diluito.

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