Sanihelp.it – Se un tempo praticare gli sport invernali comportava rischi molto elevati, l’evoluzione dei materiali, la maggior attenzione nella preparazione fisica da parte degli sportivi, la sempre più attenta cura nel preparare le piste hanno reso lo sci uno degli sport più sicuri, un immagine abbastanza in disaccordo con quella che viene divulgata dai mass media.
Secondo una ricerca del prof. Franz Berghold, docente all’Università di Salisburgo, il numero degli incidenti è diminuito sulle Alpi del 20 per cento negli ultimi 15 anni, e questo a fronte d’una sostanziale stabilità nel numero dei praticanti (da un minimo di 14,9 ad un massimo di 20 milioni, a seconda delle stagioni – in Italia siamo stabili attorno ai 3 milioni di praticanti).
Non solo ma sempre secondo gli studi del professore Austriaco, che sono stati effettuati ponendo correttamente in relazione numero di praticanti e numero di incidenti, si è scoperto che il calcio ha un indice di rischio quattro volte superiore allo sci ed allo snowboard, il calcio è 8 volte più pericoloso dell’alpinismo, addirittura 41 volte più del trekking.
Anche i dati forniti dagli agenti del centro di addestramento alpino della polizia di stati di Moena sembrano confermare questa tendenza.
In una rilevazione effettuata lo durante la stagione 2000/2001 sulle piste del Trentino, al fronte di 56 milioni di passaggi annuali ai tornelli di funivie e seggiovie, e quindi di altrettante discese, sono stati registrati 4070 incidenti (di diversa tipologia nella maggioranza dei casi senza infortunati).
Ponendo in relazione i due dati, si evince che c’è stato un incidente ogni 1077 giornate sci (sono 13 le discese mediamente affrontate in un giorno): in termini teorici, visto che un buon appassionato consuma 14 giornate a stagione, ha probabilità d’avere un infortunio ogni 76 anni!
Sempre secondo queste informazioni gli scontri fra sciatori non raggiungono il 10% del totale, una quota che non si discosta molto anche se si considerano gli snowboarder.