Sanihelp.it – La ricchezza delle componenti nutrizionali dell’olio di oliva fa capire il valore di questo alimento. La valenza salutistica e nutrizionale dell’olio di oliva, infatti, non si limita soltanto all’acido oleico ma si estende anche a molti composti presenti nel frutto e quindi nell’olio.
L’olio di oliva viene definito dalla comunità scientifica internazionale un functional food. Un alimento che dimostra di apportare effetti largamente positivi su funzioni specifiche che vanno al di là del nutriente classico.
Ma l’olio di oliva non va confuso con un farmaco: esso fa bene a chi lo sceglie come alimento della propria dieta, ma non è un toccasana. È un alimento che da solo non può esercitare alcun ruolo sul piano salutistico, ma va inserito all’interno di un appropriato stile alimentare e di vita.
In ogni caso il vero plus dell’olio di oliva entra in gioco quando si parla di grassi nella dieta. Prima di tutto bisogna precisare che i grassi non vanno banditi, come molte mode dietetiche cercano di far credere. I grassi sono una componente fondamentale della nostra dieta. Il problema dei grassi a livello nutrizionale sta nella loro scelta impropria.
Per spezzare una lancia a favore dei grassi pensiamo per esempio a quanto il gusto del cibo migliora se in esso è presente una certa quantità di grasso.
L’apporto lipidico più opportuno sul piano nutrizionale prevede la presenza del 10% di acidi grassi saturi, 6% di polinsaturi e 84% di acidi grassi monoinsaturi. Bisogna considerare che nei cibi è presente una certa quantità di grassi detti invisibili che nella maggior parte dei casi sono di tipo insaturo.
L’olio di oliva ha una composizione lipidica molto vicina a queste percentuali, ecco la sua formula magica. D’altra parte per confermare questa tesi è ormai risaputo che l’olio extravergine di oliva sia l’alimento più vicino al latte materno per composizione in acidi grassi.