Sanihelp.it – L’adolescenza, e in generale la giovane età, è un periodo particolarmente critico per lo sviluppo delle dipendenze. L’uso di droghe solitamente inizia in questo periodo e si correla con una maggiore gravità della dipendenza. L’esposizione alle droghe in giovane età può facilmente influire sui normali processi di neuroplasticità cerebrale con possibili effetti comportamentali anomali di lunga durata o anche permanenti.
Anche in virtù di queste considerazioni maggiori sforzi sono necessari per mettere in atto adeguati interventi di prevenzione per favorire comportamenti responsabili e rafforzare fattori protettivi. Parimenti è auspicabile ogni sforzo possibile per intervenire su problemi e bisogni specifici PRIMA che questi vadano a costruire una identità difficile da modificare, un uso disinvolto che fa rientrare l’uso di sostanze in generale, della cocaina in particolare, nella percezione della normalità.
Altro fenomeno rilevante: la diffusione della cocaina nell’universo femminile, persino in gravidanza, predisponendo il nascituro a complicanze neonatali per prematurità, basso peso, problemi respiratori, a un quadro astinenziale alla nascita anche grave. Nel figlio di una donna che ha assunto cocaina in gravidanza non è infrequente riscontrare, nel tempo, deficit di apprendimento, problemi cognitivi, alterazioni sul piano emotivo e comportamentale e anomalie di varia natura. Oltre a sviluppare effetti tossicologici, da studi recenti la cocaina sembra in grado di aggredire il DNA provocando mutazioni, alterazioni del materiale ereditario.
Per capire quanto le donne siano oggi fortemente implicate nel fenomeno dell’abuso e della dipendenza da cocaina si pensi che, mentre per l’utenza generale presso i Ser.T abbiamo un rapporto maschi/femmine di 6,5-6,8 favore degli uomini, per la cocaina in particolare la forbice è molto più stretta, arrivando in determinati contesti quasi a un rapporto di 1:1. Complici i presunti effetti riduttivi della cocaina sul senso di appetito finalizzato all’estetica: la polvere bianca viene vissuta come alleato nelle diete ipocaloriche, e vanta nell’immaginario femminile un’accettabilità sociale che non ha pari nelle altre sostanze.