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Bebé e animali: insieme senza pensieri

Sanihelp.itFiocco rosa o azzurro in una casa abitata da un esserino a quattro zampe: cosa succede? Molti genitori decidono, crudelmente se mi permettete, di dar via la bestiola, pensando che la convivenza tra i due cuccioli, animale e umano, sia troppo complicata e rischiosa per il nuovo arrivato. Naturalmente ognuno è libero di fare le scelte che ritiene più opportune per il proprio equilibrio familiare, ma prima di giungere a una decisione così drastica riflettiamo bene sia sui reali pericoli della vicinanza di un gatto o di un cane al bambino, sia, soprattutto, sui benefici che tale coabitazione può dare al piccolo. Che sono proprio tanti. Eccoli.


Il rapporto con un animale riporta in primo piano l’importanza del linguaggio non verbale, mimico e gestuale, un tipo di comunicazione che prevale nei bambini fino ai due-tre anni. Con un cane e un gatto il bambino impara il confronto e la comunicazione nel modo che gli è più consono: il gioco.

Il bimbo impara tante cose da un animale domestico: per esempio, vede che i gatti mangiano senza sporcarsi e che dopo ogni pasto, si lavano il muso, si lisciano i baffi, si puliscono il mantello e solo dopo si sistemano per fare un sonnellino; da un cane, impara che c’è un tempo per giocare e un tempo per lavorare.

Affidare l’animale di casa ai propri figli li responsabilizza, li abitua a prendere delle decisioni e a curarsi dei più deboli.

Il morbido quadrupede è un comodo amico del cuore per i piccini e gli adolescenti: un amico che ascolta, non giudica, non sgrida e soprattutto non fa la spia, che fa compagnia durante le punizioni, che permette, accarezzandolo, di sfogare la rabbia dopo un litigio o un dispiacere.

Un’idea che fa sorridere: ai giovanissimi fissati con i vestiti di marca si può far notare che cane e gatto sono sempre eleganti anche se indossano sempre le stesse pellicce. Una lezione importante: non è importante l’abito che indossiamo ma il modo in cui lo si porta!

Tutti questi benefici non significano dare assoluta fiducia all’animale, né libertà incondizionata al bambino, anzi i controlli a entrambi devono essere sempre assidui. In particolare:


1. Non allontanate mai malamente la bestiola dal bambino, anzi fatelo partecipare alla nuova vita famigliare, dandogli la possibilità di annusare il bebè ogni volta che vuole: da qui passa la sua accettazione del nuovo arrivato nel branco.

2. Lasciate pure che il piccolo accarezzi l’animale, guidatene la manina, tenendolo anche a debita distanza se occorre; non permettetegli di innervosirlo, ma non impeditegli di avvicinarsi. E non appena sarà più grande insegnategli dei giochi da fare insieme, basta pochissimo, come far rotolare una palla, lanciare un oggetto, aprire una scatola di cartone, appendere un oggetto a un filo e farlo saltellare.

3. Gli animali conoscono e amano i piccoli che abitano nella loro casa, mentre possono reagire male alle sollecitazioni di estranei: se un bimbo particolarmente vivace urla, gesticola, gli corre incontro, l’animale può interpretarlo come una minaccia: un cane può aggredirlo, un gatto può graffiarlo. Attenzione quindi quando ospitate un amichetto di vostro figlio!

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