Sanihelp.it – Le caratteristiche di un buon prodotto per l’igiene intima sono tre: deve rispettare le normali condizioni fisiologiche delle vie genitali femminili (il cosiddetto ecosistema vaginale), in modo da non interferire con il loro sistema di autodifesa, non deve contenere tensioattivi aggressivi e non deve avere profumazioni, responsabili, a lungo andare, di reazioni allergiche.
Il pH deve rispettare l’ecosistema vaginale.
Un detergente intimo rispetta l’ecosistema vaginale quando presenta un pH il più possibile simile a quello fisiologico. A seconda delle fasi di vita della donna, il canale vaginale ha un diverso pH.
In età fertile il pH vaginale è acido, cioè compreso tra 4,5 e 5. Questo perché in età fertile gli estrogeni stimolano la produzione di glicogeno, uno zucchero che viene trasformato dalla flora batterica in acido lattico, sostanza che mantiene stabile il pH acido nel canale vaginale.
L’acidità è importantissima per il benessere dell’ecosistema vaginale: in queste condizioni infatti i germi patogeni non riescono a vivere e a moltiplicarsi con una conseguente minore probabilità di sviluppare infezioni. Ecco spiegato perché a volte può bastare un prodotto sbagliato, cioè neutro, per alzare l’acidità delle mucose genitali e quindi per indebolire i lattobacilli e spianare la strada a germi patogeni.
Nella bambina in età prepubere e nella donna in menopausa vengono a mancare gli ormoni estrogeni: non vi è quindi produzione di glicogeno, i lattobacilli non sono presenti e quindi non si ha produzione di acido lattico: il pH vaginale è circa neutro. Si abbassano notevolmente le difese naturali e quindi si ha un maggior rischio di infezioni. In questo caso, bisogna usare un detergente a pH neutro, in quanto un prodotto acido provocherebbe bruciore e irritazione: è quindi sbagliato usare per la bambina lo stesso prodotto per l’igiene intima utilizzato dalla mamma.
Non deve avere tensioattivi aggressivi.
La funzione di questi composti nei detergenti intimi è catturare i residui da eliminare, che successivamente vengono trascinati via dall’acqua. Se però troppo aggressivi (l’aggressività è tanto maggiore quanto più schiuma producono), i tensioattivi possono indebolire i lattobacilli, che non riescono a mantenere stabile il pH acido. Inoltre determinano una sorta di esfoliazione delle cellule superficiali delle mucose genitali che si può tradurre in una perdita di resistenza della superficie che spiana la strada all’impianto di germi patogeni.
Non deve avere profumazioni.
Spesso questa caratteristica è determinata alla presenza di sostanze chimiche fortemente allergizzanti, che, messe a contatto giorno dopo giorno con la mucosa genitale, possono dare origine a reazioni indesiderate, quali prurito e bruciore.