Sanihelp.it – L’allattamento al seno è essenziale per il benessere del bambino, sia nell’immediato che per il suo futuro, e in più ha effetti benefici per la mamma, provati da evidenze scientifiche. Usato come unico nutrimento fino ai sei mesi compiuti, il latte materno è un ottimo scudo preventivo: semplice, economico ed efficace. Ecco tutti i vantaggi:
Il latte materno fa risparmiare tempo e denaro: è sempre pronto, alla giusta temperatura e non necessita di accessori per la preparazione. In più, si risparmia sull’acquisto di sostituti e di altre attrezzature, sulle spese mediche e sui metodi contraccettivi.
Il primo latte (colostro) ha un particolare valore nutritivo per il neonato (grazie al suo alto contenuto di proteine e di vitamine liposolubili) e riduce il rischio di sovrappeso e obesità.
È la prima immunizzazione del neonato: riduce l’incidenza di varie malattie come otite media, diarrea, polmonite, asma e allergie, anche anni dopo che l’allattamento è cessato. Anche l’insorgenza di infezioni delle vie urinarie, di eczemi e di eruzioni cutanee nella zona del pannolino risulta meno frequente tra gli allattati al seno rispetto ai bambini nutriti con latte artificiale.
Il latte materno favorisce lo sviluppo comportamentale del bambino, e secondo uno studio danese migliora il suo QI e influenza l’evoluzione del cervello, misurato come abilità nel gattonare, nell’afferrare gli oggetti e nell’articolare sillabe.
Essendo facilmente digeribile, il latte materno scongiura flatulenza e mal di pancia.
È un contraccettivo naturale: fintanto che una mamma allatta e finché non è ricomparso il ciclo, la protezione da altre gravidanze durante i primi sei mesi di vita del bambino è del 98% (LAM: Metodo dell’Amenorrea Lattazionale).
Favorisce il benessere emozionale e psicologico della madre, sviluppando la sua autostima e la fiducia nelle sue capacità.
Ha numerosi vantaggi per la salute della madre: nell’immediato facilita il recupero fisico dopo il parto e, aumentando il fabbisogno energetico, aiuta a smaltire l’eventuale sovrappeso accumulato in gravidanza. Nel lungo termine riduce il rischio di sviluppare osteoporosi, cancro al seno e all’epitelio delle ovaie.
Riduce i rischi di anemia: successivamente al parto, ogni volta che la madre allatta, il suo utero si contrae, prevenendo eccessive perdite di sangue. Con il passare dei mesi, l’allattamento riduce la frequenza e la gravità dell’anemia perché, ritardando il ritorno del ciclo mensile, aiuta la mamma a ricostruire le sue riserve di ferro.
Rafforza il legame affettivo, dal momento che le poppate frequenti offrono molte occasioni di contatto tra madre e figlio e permettono di migliorare la reciproca conoscenza.