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Ecografia e scintigrafia

Una volta individuato un nodulo, in genere il medico prescrive una batteria di esami per misurare gli ormoni tiroidei nel sangue e il TSH, ovvero l'ormone che regola il funzionamento della tiroide: le formazioni benigne spesso provocano un aumento dei livelli ormonali.


Anche un'ecografia può essere utile per identificare l'origine del nodulo, ma l'esame più specifico è la scintigrafia tiroidea, per la quale si usa un tracciante che contiene iodio radioattivo. Lo iodio viene inglobato dalle cellule che producono gli ormoni.
I noduli ricchi di iodio radioattivo appaiono alla scintigrafia intensamente colorati (i cosiddetti noduli caldi). Se invece il nodulo non ingloba lo iodio si definisce nodulo freddo.

I noduli caldi sono per lo più benigni, mentre quelli freddi possono nascondere un tumore nel 15-20 per cento dei casi. Per accertarsene in genere si procede con una biopsia, effettuata tramite un prelievo con un ago attraverso la pelle del collo.

In caso di ulteriori dubbi si può prescrivere una TAC o una risonanza per studiare lo stato dei linfonodi del collo.

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FonteAIRC

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