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Grassi: teniamoli sotto controllo

Innanzitutto chiariamo una cosa: i lipidi non vanno demonizzati perché sono essenziali per la nostra vita. Naturalmente livelli anomali di tali sostanza possono costituire una minaccia per la salute.  
Elevati livelli di colesterolo LDL, di lipoproteina e di trigliceridi, e bassi livelli di colesterolo HDL sono poi associati a un aumento del rischio cardiovascolare. In numeri, per ciascun punto percentuale di abbassamento di LDL e di innalzamento di HDL si registra rispettivamente una riduzione corrispondente del rischio di eventi cardiovascolari del 2% e del 3%.


Con il termine dislipidemia si intende la presenza di livelli lipidici anomali nel siero. Si parla di iperlipidemia quando i valori lipidici sono troppo alti e di ipolipidemia quando sono eccessivamente bassi. Un adeguato trattamento della dislipidemia è in grado di ridurre del 25-30% il rischio di morte da patologia cardiaca, di infarto del miocardio non fatale, di infarto cerebrale e di procedure di rivascolarizzazione.

Vediamo nel dettaglio quali sono i lipidi e come si comportano.

A livello plasmatico, i lipidi come il colesterolo e i trigliceridi si legano a diverse proteine a formare le lipoproteine. Le dimensioni rappresentano un fattore chiave per stabilire quali lipoproteine possono causare aterosclerosi che, a sua volta, è responsabile della comparsa di eventi cardiovascolari, quali l’infarto del miocardio.
Le lipoproteine di dimensioni inferiori, le lipoproteine ad alta densità (HDL), non causano aterosclerosi poiché sono in grado di attraversare agevolmente in entrambi i sensi la parete arteriosa. Infatti le HDL agiscono da recettori del colesterolo, trasportandolo dalle lesioni aterosclerotiche al fegato. Al contrario, le lipoproteine a bassa densità ( LDL), le lipoproteine a densità intermedia (IDL) e le lipoproteine a bassissima densità ( VLDL), benché di dimensioni maggiori, riescono ugualmente a penetrare all’interno della parete vasale in cui, se chimicamente modificate tramite ossidazione, vengono facilmente trattenute. Elevati livelli di colesterolo totale, LDL-C, lipoproteine e trigliceridi, e bassi valori di HDL-C sono associati ad aumento del rischio cardiovascolare.

Il colesterolo è un lipide contenuto nel sangue e nelle cellule, di fondamentale importanza per la vita poiché è un componente strutturale delle membrane cellulari, un composto basilare per la sintesi di vitamina D e ormoni steroidei e un elemento necessario per la produzione degli acidi biliari, importanti per l’assorbimento dei grassi assunti con la dieta. Il livello di colesterolo in circolo dipende dalla quantità sintetizzata dal soggetto a livello epatico, sommata a quella assunta con la dieta (soprattutto grassi saturi). Il colesterolo sintetizzato a livello epatico viene trasportato, sotto forma di LDL-C, dove è necessario. Il colesterolo in eccesso viene nuovamente trasportato al fegato sotto forma di HDL-C.

Infine, il grasso di deposito presente nei tessuti dell’organismo è formato da trigliceridi, sintetizzati a partire dai grassi saturi assunti con la dieta. I trigliceridi si formano nel fegato nel caso in cui vengano introdotte più calorie di quelle consumate ma possono aumentare a causa di un disordine lipidico o come effetto secondario di condizioni patologiche, quali il diabete e l’obesità.

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