Sanihelp.it – Una ricerca tra siti specializzati, la possibilità di accedere alle ultime scoperte diagnostiche e la vita di Stefania, trentenne di Baceno (Verbania) ha ripreso a muoversi.
Le modalità della sua guarigione le ha raccontate al Corriere.it. un racconto lungo vent’anni. Da quando ne aveva 9 e, dopo una serie interminabile di esami che non riuscivano a comprendere la sue difficoltà motorie, gli è stata diagnosticata una sospetta atassia spastica familiare, fino ad alcuni mesi fa, quando Stefania ha scalato le alte montagne del Nepal.
I momenti di svolta di questa interminabile vicenda si sono consumati davanti a un monitor. Grazie al web Stefania ha scoperto che stava soffrendo di una altra malattia, perché i sintomi e il decorso non corrispondevano a quelli descritti nelle definizioni di sospetta atassia.
E in una di queste ricerche ha scoperto che era possibile effettuare un esame del Dna. Stefania non ha perso tempo si è ripresentata in ospedale e ha richiesto l’esame. Dopo due anni le è stata diagnosticata la positività alla distonia responsiva alla levodopa, una malattia invalidante che però poteva essere curata.
Dopo sette mesi di medicine e tanta fisioterapia Stefania a ritrovato la forza di camminare, grazie a Internet e soprattutto alla sua tenacia.