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Nuova categoria di farmaci per la cura del diabete

Sanihelp.it – Secondo i risultati dello studio RIO-Diabetes, che ha coinvolto per un anno 1.045 pazienti con diabete, in terapia con antidiabetici orali, ma con un controllo glicemico insufficiente, il trattamento con rimonabant 20 mg (appartenente a una nuova classe di farmaci chiamati bloccanti selettivi dei recettori CB1) migliora in modo significativo i valori di glicemia, la dislipidemia e la pressione arteriosa sistolica. Contemporaneamente, si è verificata una riduzione significativa dell’obesità addominale. Lo studio ha valutato il profilo di sicurezza e tollerabilità del farmaco confrontandolo con il placebo nei pazienti affetti da diabete di tipo 2.


I risultati sono stati presentati oggi a San Diego, California, al Congresso dell’American Diabetes Association, da André Scheen, responsabile della Divisione di farmacologia clinica del reparto “Diabete, Nutrizione e Malattie metaboliche” dell’Ospedale Universitario di Liegi, Belgio, coordinatore dello studio RIO-Diabetes e membro dello Steering Committee del programma RIO.

«I risultati dello studio indicano che rimonabant determina una riduzione clinicamente significativa dei livelli di HbA1c e potrebbe permettere un miglioramento dei numerosi fattori di rischio cardiometabolici, che sono fondamentali per la gestione globale dei pazienti affetti da diabete di tipo 2». Ha dichiarato il professor Scheen.

Rimonabant appartiene a una nuova classe di farmaci chiamati bloccanti selettivi dei recettori CB1. Bloccando in modo selettivo i recettori CB1 sia a livello centrale, sia periferico, in modo particolare nelle cellule adipose e in quelle epatiche, rimonabant favorisce la normalizzazione del sistema degli endocannabinoidi iperattivato.

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