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Melanoma cutaneo, nuova epidemia

Sanihelp.it – Come è noto ormai da anni, la ricerca di un colorito sano attraverso l’abbronzatura nasconde aspetti che di sano hanno ben poco.
Prendere troppo sole, troppo spesso o in modo sbagliato è una delle cause principali degli oltre 65.000 nuovi casi annui di tumore alla pelle, principalmente carcinomi e melanomi.


Se i primi colpiscono solo in età avanzata in seguito a esposizione cronica prolungata ai raggi del sole, e rispondono in maniera positiva alle terapie farmacologiche e fotodinamiche, i secondi fanno più paura.
Non solo perché insorgono presto, ma anche perché sono cattivi.

Il melanoma cutaneo, infatti, è un tumore biologicamente maligno, che dà metastasi, risponde poco alla radio-chemio terapia ed è ad alto rischio di mortalità.

Negli ultimi decenni la sua incidenza nel mondo industrializzato è aumentata tanto da far parlare di un’epidemia: dai 2-3 casi ogni 100.000 abitanti di tre decenni fa si è passati ai 40-50 nuovi casi all’anno ogni 100.000 abitanti in paesi con un’esposizione solare elevata come l’Australia.

In Italia l’incidenza del melanoma può essere approssimativamente calcolata in 10-12 nuovi casi anno su 100.000 abitanti; la maggior parte dei malati ha un età compresa tra i 40 e i 60 anni e possiede almeno uno dei sei fattori di rischio, che sono la familiarità in pazienti di primo grado, la presenza di oltre 50 nei melanociti e di uno o più nevi congeniti, il fenotipo celtico (capelli e cute chiara, efelidi), la preesistenza di scottature contratte in età pediatrica e l’immunodepressione.

Attualmente il trattamento primario del melanoma cutaneo è l’asportazione chirurgica radicale, e la prognosi è strettamente collegata allo spessore del tumore.
Una diagnosi precoce è quindi garanzia di maggiori possibilità di sopravvivenza e guarigione: sopra i 40 anni è importante effettuare periodici screening della pelle attraverso la dermatoscopia in epiluminescenza, che è in grado di evidenziare melanomi di qualsiasi dimensione.
Infine, attenzione all’esposizione solare, che deve essere graduale, al di fuori delle ore centrali del giorno e con la protezione solare adatta.

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