Sanihelp.it – Cambia il concetto di obesità e di grasso in eccesso, una serie di studi pubblicati sulle più importanti riviste scientifiche internazionali stanno dimostrando che il classico Body mass index (BMI) non è un valore così importante dal punto di vista medico perché quando si parla di grasso corporeo bisogna fare un’importante distinzione tra grasso sottocutaneo, che si trova per esempio nei glutei e che è molto meno nocivo del grasso viscerale, che si localizza nell’addome e che può essere facilmente misurato con un semplice metro da sarta.
In particolare secondo un recente studio condotto da Hans Wahrenberg dell’università Karolinska di Stoccolma su 2746 donne e uomini adulti la misura limite per non correre rischi di sviluppare resistenza all’insulina (leggi diabete mellito) sono di 102 cm per gli uomini e 88 cm per le donne. E secondo un altro studio denominato Interheart e pubblicato sulla rivista the Lancet un’elevata obesità addominale (leggi grossa pancia) è presente nella metà dei casi in cui si verifica un infarto miocardico.
Il cuore della questione è quindi la distinzione tra grasso viscerale e grasso sottocutaneo. Le differenze sono molte, e tutte parlano a sfavore del grasso viscerale. Questo svolge una maggiore attività endocrina sballando la produzione di ormoni, proteine e citochine. Sostanze che senza di esso circolerebbero in quantità e in maniera diversa nell’organismo.
«Ormai si è compreso che non tutti i tipi di grasso sono uguali», sottolinea Michele Carruba, direttore del Centro di studio e ricerca sull’Obesità dell’università degli studi di Milano e presidente della Società italiana dell’obesità, «Il grasso viscerale esercita una serie di effetti negativi sul metabolismo con un incremento dei rischi per l’apparato cardiocircolatorio».
E rischio cardiocircolatorio non significa solo infarto ma comprende decine di problemi minori che riguardano più da vicino la vita di tutti i giorni, come la disfunzione erettile o la diminuzione delle capacita motorie.
Quindi attenzione alla circonferenza addominale, è bene prendere l’abitudine di tenerla sottocontrollo. Basta un semplice metro da sarta e un po’ di onesta: bisogna misurare il punto più largo.