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Finito l’inverno le polveri sottili non vanno in vacanza

Sanihelp.it – Le polveri sottili, il monossido di carbonio, l’ossido di azoto e l’ossido di zolfo sono alcuni dei veleni pericolosi rilasciati nell’aria dalla combustione nelle industrie, dagli scarichi dei veicoli, dall’usura dell’asfalto e dei pneumatici, dei freni e delle frizioni.


«I bambini sono i più esposti a questi inquinanti», ricordano gli esperti dell’Unità Operativa Complessa di Broncopneumologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, «poiché il loro organismo respira maggiori volumi di aria rispetto agli adulti (circa il doppio per ogni chilo di peso) e quindi anche gli inquinanti in essa presenti; tutti i processi di assorbimento e di

metabolismo sono accelerati nell’infanzia, e infine i bambini respirano ad altezza più vicina al suolo, dove le sostanze inquinanti prodotte dai veicoli stradali sono più concentrate».

L’emergenza dura tutto l’anno, come sottolineano i medici. Anche con l’arrivo della stagione calda non va abbassata la guardia a tutela dei polmoni dei più piccoli.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, si può dire che a ogni abitante dei 25 paesi dell’Unione Europea le polveri sottili rubano 9 mesi di vita.

L’inquinamento, infatti, agendo in sintonia con altri fattori di rischio quali infezioni virali, sostanze allergizzanti aeree e fumo di sigaretta, determina una maggiore persistenza di sintomi respiratori quali tosse ricorrente ed episodi di affanno respiratorio.

L’invito da parte dei medici del Bambino Gesù a tutti i genitori è di «non dimenticarlo prima di dare un colpo di acceleratore».


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