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Steatosi, nuovo pericolo per italiani sempre più sovrappeso

Sanihelp.it


Allarme alimentazione e sovrappeso per il fegato degli italiani, messo a dura prova dagli eccessi alimentari e dalla sedentarietà tipiche delle società occidentali.

Il rischio per chi ha qualche chilo di troppo, il 20% della popolazione, è quello di sviluppare una malattia emergente, la steatosi non alcolica, che in alcuni casi può aggravarsi in una forma infiammatoria, la steato-fibrosi non alcolica (Nash), e dare origine a cirrosi e tumori.

Questo è il quadro preoccupante emerso durante il quarantesimo congresso dell’European Association for the Study of the Liver (Easl), in corso a Parigi dal 13 al 17 aprile.

Attualmente si stima che la forma più avanzata della malattia colpisca il 5% della popolazione generale mentre tra gli obesi le percentuali salgono a oltre il 60%.

Eppure la ricetta per un’efficace prevenzione è semplice: meno cibo e più movimento.

«Nei millenni», ha spiegato Massimo Levrero, segretario scientifico dell’Easl, «siamo stati selezionati per sopravvivere anche in periodi di carestia, mangiando tantissimo e conservando l’eccesso di calorie. Ma eravamo cacciatori, con un’attività fisica intensa. Adesso stiamo sempre alla scrivania, mangiamo troppo e non usiamo quanto abbiamo accumulato. E le calorie in eccesso fanno deragliare i sistemi di controllo. Uno squilibrio che, alla lunga, attiva l’infiammazione responsabile dell’aggravamento della malattia e delle sue conseguenze più serie».


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