Sanihelp.it – Non sempre è vero che per sfuggire all’inquinamento sia meglio restare al chiuso: tra vernici, colle, detersivi o il toner della stampante, tra quattro mura si rischia di più.
A sostenerlo è Carla Iacobelli, ricercatrice del Servizio prevenzione e protezione del Consiglio nazionale delle ricerche, che sull’argomento ha appena curato una pubblicazione, L’ambiente confinato – rischio chimico, fisico, biologico, edita dall’università telematica Marconi.
«All’interno degli ambienti chiusi si nascondono molti inquinanti nocivi per la nostra salute», avverte la Iacobelli.
Il pericolo riguarda soprattutto i Voc, composti organici volatili, il più noto dei quali è la formaldeide contenuta nelle colle, che sono causa di una vasta gamma di effetti che vanno dal disagio sensoriale fino a gravi alterazioni dello stato di salute.
Ma nocivi sono anche le esalazioni provenienti da detersivi e spray e l’esposizione al fumo passivo.
«Spesso», spiega la ricercatrice, «si usano i prodotti in modo non corretto senza rendersi conto della loro pericolosità, sia per l’ambientale sia per la nostra salute. Quanti sanno che il talco, se respirato a lungo, può far male? E quanti usano con criterio i fitosanitari?».
In Italia non c’è ancora una normativa organica e specifica per il controllo della qualità dell’aria negli ambienti chiusi, ma con una maggiore informazione e un po’ di buon senso si può migliorare la situazione.
Ecco i consigli della Iacobelli: leggere con attenzione le etichette, non mescolare sostanze diverse, preferire agli spray i prodotti a stantuffo, non eccedere con le quantità di detersivo e preferire sempre prodotti naturali.
A rischio non sono solo le case ma anche gli ospedali, gli uffici, gli impianti sportivi e le scuole.