Sanihelp.it – Le medicine alternative sollevano da tempo molti dubbi, sia tra i cittadini che all’interno del sistema sanitario.
Che ora ha preso posizione, attraverso il Comitato Nazionale di Bioetica, nel documento Le medicine alternative e il problema del consenso informato.
Questa l’opinione: se un paziente, adeguatamente informato, intende espressamente rinunciare alle terapie della medicina scientifica per avvalersi delle indicazioni terapeutiche di una medicina alternativa prescrittagli da un medico, è libero di farlo, ma i costi delle preparazioni e delle prestazioni fornite non saranno a carico del Servizio Sanitario Nazionale.
La posizione del Comitato è dunque chiara: «fino a quando le medicine alternative non otterrano un riconoscimento istituzionale dagli organi scientifici preposti», ha commentato il presidente del Cnb Francesco D’Agostino, «non potranno rivendicare il ruolo pubblico che rivendica invece la medicina scientifica».
No alle medicine alternative, quindi, per i bambini e i soggetti incapaci di esprimere un consenso libero e informato, tranne che nei casi di disturbi lievi e a possibile remissione spontanea.
Infine, dal presidente del Cnb arriva anche un appello ai medici che praticano le medicine alternative: «la nostra richiesta è che facciano un gesto di onestà intellettuale: oltre a fornire al paziente tutte le notizie sui pregi delle medicine alternative, forniscano anche tutte le informazioni che contraddicono la loro utilità, in modo che il paziente possa fare la propria scelta nel modo più libero e consapevole possibile».