Sanihelp.it – Fin dagli anni ’80 l’efficacia dei principi attivi presenti nella liquirizia è stata dimostrata nei confronti di diverse tipologie di infezioni virali, come infezioni da herpes simplex, encefalite giapponese, virus della varicella zoster, epatiti virali di tipo A, B e C.
Inoltre è stato svelato in diversi studi che la glicirrizina, il principio attivo più importante contenuto nella liquirizia, presenta attività antivirale nei confronti del virus umano dell’immunodeficienza (HIV): la glicirrizina bloccherebbe la formazione delle placche e l’espressione di antigeni specifici dell’HIV.
La liquirizia potrebbe dimostrarsi un valido alleato anche nella lotta contro la sindrome respiratoria acuta e severa (SARS), che ha già fatto più di 750 vittime da quando è comparsa.
In questo caso addirittura la liquirizia eserciterebbe un’attività antivirale superiore alla ribavirina, cioè al trattamento comunemente usato contro la SARS.
Infatti un team di virologi della Johann Wolfgang Goethe-UnivertitàÂà¤t di Francoforte ha scoperto che la glicirrizina avrebbe delle proprietà inibitorie della crescita del visus della SARS dentro le cellule.
Sperimentazioni su scimmie infette hanno dimostrato che glicirrizina rende difficile al virus attaccarsi e invadere le cellule prese di mira. Inoltre ostacola la riproduzione del virus, rallentando la sua diffusione da una cellula all’altra.
Purtroppo ci sono anche delle controindicazioni: sono infatti necessarie grandi quantità di glicirrizina per avere effetto sulle cellule infettate dalla SARS, e pertanto è improbabile che la liquirizia possa venir usata direttamente come cura per la malattia.
Tuttavia è possibile che il composto suggerisca la strada da percorrere per sviluppare farmaci simili e più potenti.