Sanihelp.it – Letteralmente, per colpo di frusta si intende un trasferimento di energia con un meccanismo di accelerazione – decelerazione che si sviluppa a carico del collo.
Questo può verificarsi in seguito a incidenti stradali con impatto antero-posteriore o laterale, ma anche durante tuffi o altri movimenti accidentali.
L’impatto può causare danni alle strutture ossee o ai tessuti molli (lesione da colpo di frusta), che a loro volta possono provocare differenti manifestazioni cliniche.
Una delle più gravi è la sindrome da colpo di frusta, i cui sintomi più comuni sono cervicalgia, cefalea (>80% dei casi), algie alle spalle e dolore lombare, vertigini e nausea.
Se questi sintomi persistono per più di tre mesi, si parla di sindrome tardiva, che si manifesta nel corso degli anni con sintomi quali fatica, insonnia, ansia, disturbi della memoria, della concentrazione e disturbi comportamentali.
Tutti i disturbi cognitivi, psicologici, comportamentali e il dolore legati al colpo di frusta sono dovuti a un danno al tessuto cerebrale e ai tessuti periferici del collo.
A livello diagnostico, gli aspetti cognitivi e affettivi vengono valutati con test neuropsicologici, mentre le neuroimmagini (RM e TC) servono per localizzare il danno anatomico.
Utile per quantificare il danno residuo a distanza dal trauma è l’esecuzione di esami strumentali quali l’analisi cinematica tridimensionale e l’inclinometria.
Il trattamento riabilitativo dipende dal grado di gravità della sindrome: per quella di primo grado (vedi tabella) non è necessario alcun programma di fisioterapia, mentre per le sindromi di secondo e terzo grado si effettuano programmi riabilitativi di 21 sedute al massimo (7 settimane circa), da iniziare appena il dolore comincia a diminuire.
Dopo questa fase si può passare al trattamento farmacologico, che ha un ruolo minore: i farmaci raccomandati sono gli antidepressivi, i farmaci antiinfiammatori non steroidei e i miorilassanti.
L’uso intermittente di un collare cervicale morbido, immagine più diffusa del colpo di frusta, è consigliato solo in modo intermittente: l’uso continuativo per più di un paio di settimane può prolungare la disabilità.
Sulla sindrome da colpo di frusta c’è ancora molto da imparare, ma il crescente numero di studi clinici dimostra che questo disturbo sta finalmente uscendo dal limbo delle patologie che la medicina per anni ha trattato con cinismo e poca considerazione. Se non altro perché molte persone continuano a soffrirne.
La classificazione della sindrome da colpo di frusta (QTFW-1995)
Grado I | Sintomi cervicali (algie al collo, rigidità nei movimenti, algie diffuse), non segni fisici |
Grado II | Sintomi cervicali e segni muscoloscheletrici (ridotta escursione del rachide e algie in zone circoscritte) |
Grado III | Sintomi cervicali e neurologici (aumento o diminuzione dei riflessi, debolezza e deficit sensitivi) |