Sanihelp.it – Settembre, tempo di rientri. Dopo una piacevole parentesi di aria pura, lo smog delle grandi città torna a farsi sentire.
Ma l’inquinamento atmosferico non è l’unico a provocare danni alla salute: spesso i pericoli peggiori si nascondono negli ambienti chiusi, e rappresentano un problema soprattutto per i bambini, categoria a rischio per eccellenza a causa del metabolismo rapido e del sistema immunitario ancora immaturo.
Tra casa e scuola, luoghi in cui i piccoli trascorrono la maggior parte del tempo, le possibilità di entrare a contatto con sostanze tossiche o inquinanti si nascondono quasi a ogni angolo: nei tessuti sintetici o artificiali degli indumenti e nelle tinture usate per colorarli, nei materiali delle pentole usate per la cottura dei cibi, nei detergenti per l’igiene personale e per la pulizia della casa, nei giocattoli, nei complementi d’arredo, nell’acqua potabile e negli alimenti.
Tutti luoghi insospettabili, che invece nascondono pericolosi ospiti come l’arsenico, il cadmio, il cloro, il cromo, gli ftalati, il mercurio, il nichel, il piombo, il radon o elementi biologici come le muffe, i batteri e i funghi.
Le conseguenze del contatto prolungato con queste sostanze, avverte l’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente, non vanno sottovalutate: si va dai rischi di tumori e allergie a disturbi dell’apparato respiratorio come l’asma, dalle alterazioni del sistema immunitario e endocrino a reazioni cutanee di varia natura. Un’altro grave effetto è la neurotossicità, cioè l’azione tossica sul sistema nervoso centrale di alcune sostanze come il piombo, il mercurio, il benzene e la formaldeide, che provoca malattie cronico-degenerative con sintomi quali difficoltà di attenzione e concentrazione, iperattività, alterazioni sensoriali, tremori e ritardi mentali.
Naturalmente mettere in guardia da questi rischi non significa voler diffondere un atteggiamento costantemente difensivo nei confronti dell’ambiente che circonda i bambini, ma favorire una conoscenza positiva del problema dell’inquinamento e offrire strumenti utili di prevenzione.
Uno di questi è il cibo, che puù essere un ottimo aiuto per accrescere la capacità di resistenza e di eliminazione delle sostanze dannose dall’organismo del bambino.
La dieta adeguata deve comprendere gli antiossidanti (vitamine A, C, E, flavonoidi, selenio, zinco e acidi grassi essenziali), che combattono l’eccessiva diffusione di radicali liberi e sono contenuti nell’olio d’oliva, nei pesci di mare, nei cereali, nei legumi e in frutta e verdura di colore rosso.
Altre sostanze capaci di combattere o eliminare gli inquinanti sono gli aminoacidi essenziali (uova, latte e derivati), il magnesio (cacao, frutta secca, soia, cereali integrali, legumi e banane), lo iodio dei pesci di mare che neutralizza le radiazioni, i fermenti lattici che migliorano la funzionalità intestinale e i carboidrati, preziosi alleati nel ridurre l’assorbimento di sostanze tossiche.
È importante che tutti gli ingredienti di questo variegato menù siano sempre di qualità elevata, possibilmente provenienti da agricoltura biologica.
E quando la prevenzione non basta? I disturbi acuti e cronici causati da intossicazioni e contatti di varia natura con sostanze inquinanti richiedono sempre l’intervento del pediatra, ma ci sono problemi che possono essere trattati anche con rimedi naturali.
In caso di linfatismo dovuto a un eccesso di tossine, ad esempio, possono essere utili l’argento in oligoelementi, la tintura madre di avena sativa e il manganese-rame per combattere la riduzione delle difese immunitarie.
Per i disturbi alle vie respiratorie, invece, sono efficaci Agraphis 5CH, Euphorbia 5CH, Calcarea carbonica 5CH, tintura madre di timo, e per le tonsilliti l’associazione di Silicea, Echinacea e Mercurius solubilis, tutti alla 5CH.
Nei casi più gravi di intossicazioni e avvelenamenti, riconoscibili da sintomi quali mal di testa, vertigini, cambiamenti di colore di labbra e cute, ustioni alla bocca, svenimenti, difficoltà cardiache e respiratorie, vomito e diarrea, è d’obbligo rivolgersi d’urgenza a un centro antiveleni o al pronto soccorso.
Per proteggere il tuo bambino dai pericoli dell’inquinamento, leggi il Decalogo anti-inquinamento per mamma e papà