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Il fumo, nemico della pelle giovane

Speciale Antietà

Sanihelp.it – Ormai è chiaro il legame tra fumo e invecchiamento cutaneo, le fumatrici sui 50 anni hanno molte più rughe delle loro coetanee che non fumano, ma già prima dei 30 la differenza può essere evidente.


I danni legati a questo tipo di problema non sono visibili subito, il processo è lento e ci vogliono ben 10 anni per poter notare quello che dermatologicamente viene descritto come smoker’s face e che ovviamente, non coinvolge soltanto la pelle del viso.

Fumare significa aumentare il processo di ossidazione della pelle e rallentare la microcircolazione dermica.

Questi fenomeni portano a effetti ben visibili già dopo 10 anni:

Più rughe
Il numero di radicali liberi aumenta e compromette la sintesi di collagene ed elastina.
Colorito spento
I vasi sanguigni si restringono, l’apporto nutritivo e il flusso dell’ossigeno diminuiscono.
Couperose
I capillari perdono elasticità e la cute è più soggetta ad arrossamenti e irritabilità cutanea.
Rischio cellulite
L’alterazione della microcircolazione favorisce il ristagno dei liquidi e provoca la riduzione del metabolismo.
Minori difese
Gran parte degli ossidanti dell’organismo viene consumato per contrastare l’azione tossica della sigaretta, così la pelle affronta il difetto degli stress ambientali.
Anche i gesti rituali che accompagnano ogni sigaretta accesa favoriscono tutta una serie di inestetismi:

Il continuo movimento delle labbra per aspirare il fumo accentua le rughe in questa zona già molto fragile.
La nuvoletta che si forma dopo ogni tiro è nociva quanto il fumo aspirato. L’irritazione degli occhi provoca frequenti lacrimazioni e strizzate che favoriscono la formazione di microrughe.
La nicotina provoca macchie antiestetiche in punti sensibili: dita, unghie denti.

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