Sanihelp.it – La bulimia è una malattia ormai tristemente nota, ma non in tutti i suoi aspetti.
In alcuni adolescenti, infatti, il comportamento bulimico è meno evidente: si imbottiscono di cibo e poi ricorrono alle purghe.
Si tratta di una sindrome parziale di bulimia nervosa, che progredisce verso la bulimia quando le scorpacciate di cibo seguite da purghe si ripetono almeno due volte la settimana per 3 mesi.
I ricercatori hanno scoperto che gli adolescenti affetti da bulimia e da sindrome bulimica parziale avevano manifestazioni analoghe di scarsa autostima e di depressione.
Il dottor Daniel le Grange, della University of Chicago, sostiene che questi risultati dimostrano che i medici dovrebbero trattare seriamente la sindrome bulimica parziale così come la bulimia conclamata.
«Per intervenire non dobbiamo aspettare che un soggetto con una sindrome parziale sviluppi la sindrome vera e propria», afferma il ricercatore.
Si stima che dall’1 al 5% delle adolescenti siano già affette da una vera e propria bulimia. La forma parziale della condizione è anche più diffusa, e alcune recenti ricerche dimostrano che tra il 10 e il 50% degli adolescenti di entrambi i sessi ricorrano abitualmente alle purghe dopo essersi ingozzati di cibo.
Per studiare in che modo la sindrome bulimica parziale differisca dalla bulimia, le Grange e i suoi collaboratori hanno esaminato un campione di 120 adolescenti inclusi in un programma sui disturbi alimentari. A tutti gli adolescenti erano state diagnosticate anoressia, bulimia o sindrome bulimica parziale.
I ricercatori hanno riscontrato più somiglianze che differenze tra i soggetti bulimici e quelli parzialmente bulimici, mentre gli adolescenti affetti dalle diverse forme di bulimia si distinguevano da quelli anoressici in quasi tutte le variabili.
Per esempio, gli adolescenti affetti da anoressia normalmente pesavano meno dei bulimici, erano più giovani e più spesso provenivano da famiglie unite.
Ai soggetti affetti da sindrome bulimica parziale è stato chiesto quante volte la settimana consumassero cibo in eccesso, sentendo di avere perso il controllo.
In base ad alcuni parametri prestabiliti, i ricercatori hanno stimato che i bulimici parziali mangiavano esageratamente meno di una volta la settimana. Tuttavia gli adolescenti avevano la percezione di esagerare circa 5 volte la settimana, anche se in realtà consumavano quantità di cibo normali o scarse.
«Sembra che nel ricorso all’uso delle purghe non conti tanto la vera entità dell’abbuffata di cibo, ma piuttosto la percezione di avere perso il controllo e la concomitante situazione di disagio», ha spiegato le Grange.
Ecco allora da dove partire per analizzare e curare il disturbo a livello psicologico.
FONTE: Archives of Pediatrics&Adolescent Medicine.