Sanihelp.it – Secondo due gruppi di ricercatori statunitensi, la leptina, un ormone che influisce sul peso corporeo e sull’appetito, è apparentemente in grado di ricreare connessioni cerebrali indirizzando un animale verso un percorso di vita che lo porterà a essere magro o all’obesità.
Gli studi, pubblicati sulla rivista Science, potrebbero rappresentare un passo in avanti per capire se sia possibile manipolare la leptina aiutando chi è in sovrappeso a dimagrire e a non riprendere più il peso perduto.
I risultati potranno anche servire a spiegare anche perché il cibo ingerito in età infantile o addirittura quello consumato dalla madre durante la gravidanza influisca sul peso, sulle malattie cardiache e su altri aspetti del metabolismo nel corso della vita di un individuo.
La scoperta che la leptina influisce sia sulla struttura fisica sia sulla funzione dei circuiti neurali del cervello è merito di un gruppo di ricercatori del Howard Hughes Medical Institute, della Rockefeller University e dell’università di Yale.
«Si tratta di un effetto molto dinamico, a volte improvviso e sorprendente. In risposta alla leptina, le cellule creano nuove connessioni», sostiene il Dr. Jeffrey Friedman della Rockefeller.
«La malleabilità da parte della leptina di questi circuiti della nutrizione ci suggerisce la possibilità che nelle persone snelle le connessioni cerebrali possano essere diverse da quelle delle persone obese», ha dichiarato Friedman.
I ricercatori hanno lavorato con topi appositamente allevati, che in termini di biologia di base sono molto simili agli esseri umani.
Quando fu scoperta nel 1994, la leptina scatenò gli entusiasmi degli scienziati: i roditori sovrappeso a cui veniva somministrata dimagrivano molto.
Tuttavia sugli esseri umani la leptina non aveva effetti così immediati, e somministrare la sostanza alle persone obese non bastava loro per perdere peso.
In un secondo studio, però, alcuni scienziati della Oregon Health&Science University scoprirono che la somministrazione di leptina nei primi anni di vita influiva sulle strutture cerebrali coinvolte nella regolazione del peso corporeo.
Anche Richard Simerly e i suoi collaboratori, lavorando sui topi, hanno fatto scoperte interessanti: nei topi geneticamente modificati per non produrre leptina i circuiti cerebrali sono meno sviluppati, ma iniettando leptina si ripristina la normale struttura cerebrale.
«La scoperta è entusiasmante perché dimostra che la leptina può influire direttamente sullo sviluppo delle strutture cerebrali coinvolte nella regolazione del peso corporeo», ha dichiarato Simerly.
«La chiarezza dei risultati è stata sorprendente. La leptina svolge un importante funzione per lo sviluppo cerebrale, agendo specificamente su alcuni nuclei di cellule cerebrali preposte alla regolazione dell’introduzione del cibo».
Ecco spiegato perché alcune persone sembrano avere un peso corporeo prestabilito, fino a questo momento concetto nebuloso in cerca di un meccanismo.
FONTE: Science