Sanihelp.it – Il lattice è presente nelle nostre case come componente di oggetti, elettrodomestici, mobili e si può trovare in numerosi prodotti di largo consumo quali palloncini, preservativi, suole di scarpe da ginnastica, pneumatici, biancheria intima, giocattoli di plastica, succhiotti. Anche molti articoli medici, come i guanti usa-e-getta, cateteri venosi, siringhe, stetoscopi e bendaggi, contengono questo materiale.
Il primo segno di allergia al lattice si manifesta con un rash cutaneo simil orticarioide che compare da 12 a 36 ore dopo il contatto con la sostanza e può essere accompagnato da prurito, rossore, gonfiore, starnutazione con secrezioni nasali e tosse.
La Dr. Mary Grzybowski e colleghi, della Wayne State University di Detroit, Michigan hanno cercato di valutare la reale diffusione di questa allergia nella popolazione testando i campioni di sangue di circa 1000 pazienti, presentatisi al Pronto Soccorso per motivi diversi, ricercando la presenza di anticorpi specifici contro il lattice.
Uno studio precedente aveva evidenziato che nel 1987 l’allergia al lattice era presente in meno dell’1% della popolazione generale mentre, secondo i risultati del nuovo studio, la quota degli allergici è passata all’8%. Paradossalmente quindi una visita medica, eseguita utilizzando guanti in lattice, potrebbe causare danni per rischio di reazione allergica.
Ulteriori indagini hanno rivelato un aumento del rischio di sensibilizzazione al lattice in soggetti che risultano allergici anche ad uno solo dei 10 allergeni più comuni tipo le graminacee o gli acari. L’allergia al lattice risulta quindi molto sottovalutata e potrebbe rivelarsi un problema di salute pubblica molto più importante di quanto finora stimato.
Tratto da: Annals of Emergency Medicine nàÂà°40 anno 2002.