Sanihelp.it – Paura, rabbia, preoccupazione: sono tutte distrazioni che possono indebolire pensieri e ricordi.
A sostenerlo è una ricerca americana del Duke University Medical Center, che ha fotografato per la prima volta il modo in cui i centri cerebrali responsabili delle distrazioni di tipo emotivo possono interferire con i processi cognitivi.
Sfruttando la risonanza magnetica per indagare sui meccanismi alla base delle distrazioni causate da stimoli emotivi, i ricercatori hanno scoperto che queste ultime sono davvero capaci di smorzare i ricordi.
Nei loro esperimenti, gli studiosi hanno chiesto ad alcuni volontari di memorizzare una serie di foto di tre volti umani. Poi tutti sono stati esposti a tre tipi di distrazione: immagini forti con persone ferite o comportamenti violenti, immagini neutrali con scene di shopping e immagini mescolate e prive di senso.
Alla fine ai soggetti sono stati mostrati dei volti, chiedendo di ricordare se li avevano gia visti prima.
Così si e visto che le immagini forti non solo attivavano il sistema centrale del cervello coinvolto nell’elaborazione delle emozioni, ma disattivavano quello esecutivo dorsale deputato alla memorizzazione.
Questi dati offrono un nuovo approccio per comprendere come le persone vittime di depressione o di disordine da stress post-traumatico fronteggiano eventi e ricordi drammatici, e per realizzare nuovi farmaci in grado di scacciare le memorie che li ossessionano.