Sanihelp.it – Nel contesto del 39àÂà° Convegno Nazionale di Cardiologia 2005 appena conclusosi a Milano, Livio Dei Cas, direttore della Divisione di Cardiologia dell’Azienda Ospedaliera OSpedali Civili di Brescia, ha annunciato i risultati di uno studio clinico internazionale che potrebbe invertire l’approccio terapeutico del trattamento dello Scompenso Cardiaco Cronico, il CIBIS III e che prevede l’impiego di un nuovo farmaco betabloccante, il bisoprololo.
Sebbene la terapia standard per lo Scompenso Cardiaco Cronico sia attualmente basata sull’associazione tra ACE-inibitori e betabloccanti, fino al CIBIS III era ancora scarsa l’evidenza riguardo a quale classe farmacologica debba essere utilizzata per prima.
Lo Studio CIBIS III ha dimostrato invece che la terapia può essere impostata con sicurezza iniziando con il bisoprololo, e successivamente aggiungendo un ACE inibitore, consentendo di mantenere l’efficacia e la sicurezza, con in più l’importante vantaggio di ottenere sin da subito, grazie al betabloccante bisoprololo, la riduzione del rischio di morte improvvisa.
Lo scompenso cardiaco cronico è divenuto uno dei maggiori problemi medici ed epidemiologici, che interessa circa 18,5 milioni di persone nel mondo.
In termini di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi, lo SCC è più letale della maggior parte dei tumori maligni.