Sanihelp.it – Il Rosmarinus Officinalis è un arbusto sempreverde che cresce spontaneamente, dalle foglie piccole e ricche di proprietà, che persistono anche durante la stagione invernale. Le foglie di rosmarino hanno un odore intenso, di canfore e incenso, il sapore è aromatico e astringente.
Vi sono diverse versioni sull’etimologia della parola rosmarino. Alcuni sostengono derivi da ros, che significa rugiada e marinus, marino, in riferimento al fatto che queste piante vivono in prossimità del mare. Altri sostengono che il nome derivi dal greco rops, che significa arbusto e myrinos, che significa aromatico.
Da sempre, il rosmarino è associato a qualità positive dell’uomo, come la memoria, di cui è considerato un rinforzante, tanto che i Romani facevano uso di coroncine di rosmarino per superare brillantemente gli esami.
Per i romani il rosmarino era il simbolo dell’amore (nel linguaggio dei fiori, la pianta di rosmarino significa: Sono felice quando ti vedo), ma anche della morte. Nell’antica Grecia veniva bruciato al posto dell’incenso per fare sacrifici agli dei e gli egiziani lo utilizzavano per curare problemi di stomaco e fegato. Nei Capitolati di Carlo Magno, il rosmarino è considerata una pianta che non deve mancare negli orti del regno.
Le sue azioni benefiche sull’organismo ne fanno un prezioso alleato della nostra salute: infatti il rosmarino viene usato da sempre in cucina perché, oltre ad aromatizzare i cibi, li rende anche più digeribili. E viene usato anche per farci più belli: qualche goccia di olio essenziale di rosmarino, versata nell’acqua del bagno, tonifica, stimola e rinfresca; aggiunta a shampoo e balsamo, aiuta a rendere i capelli lucidi e forti. E moltissime altre ricette di bellezza naturali contengono questa pianta millenaria e gustosa.