Sanihelp.it – In natura i carboidrati sono contenuti negli alimenti di origine vegetale quali frutta e farinacei (pasta, pane, riso…). Il giusto apporto di tali sostanze è necessario per garantire al corpo un corretto funzionamento, senza bisogno di ricorrere a fonti d’energia alternative come accade in caso di digiuno, quando l’organismo è costretto a fare uso dalle stesse strutture che lo costituiscono.
In termini di resa energetica, si distinguono due tipi di carboidrati: quelli a rapida e quelli a lenta resa energetica. I primi, contenuti in tutte le sostanze dolci, presentandosi già nella forma assimilabile, sono messi subito a disposizione dell’organismo, mentre i secondi, derivati dai farinacei comuni, richiedendo un maggior processo di lavorazione, rendono disponibile l’energia a partire da mezz’ora circa dall’assunzione.
In termini pratici, i primi sono utili in caso di richiesta energetica istantanea nel bel mezzo di una competizione, mentre i secondi sono fondamentali in previsione di una prestazione da condurre a distanza di tempo (un incontro previsto dopo qualche ora).
Ma come funziona esattamente questo meccanismo? I carboidrati assunti tramite la dieta vengono trasformati in glucosio, il quale passa nel sangue e raggiunge le sedi che ne fanno richiesta, in particolare i muscoli, aperti al suo ingresso dall’azione chiave dell’insulina. Qui, il glucosio entra in appositi organi trasformatore, che in presenza d’ossigeno producono energia.
In termini di resa calorica, 100 grammi di carboidrati, indipendentemente dalla loro origine, producono circa 400 kcal. Ovviamente questo non significa che 100 grammi di pane, pasta, zucchero o altra fonte di carboidrati producano sempre 400 kcal.
In particolare, per il calcolo della resa calorica è molto importante il grado di secchezza del prodotto: più un alimento è umido, maggiore è la quantità d’acqua a scapito della parte calorica.
Per questo motivo, per esempio, i grissini, pur avendo a grandi linee la stessa composizione del pane, sono più calorici di questi ultimi.