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La storia e le acque

Sanihelp.it – Il Centro Terme Dolomia, a Pozza di Fassa (TN), ha una storia antichissima. Le acque termali sono note fin dall’antichità con il nome di bagn da tof di Alloch, e costituiscono l’unica sorgente solforosa del Trentino.


Già alla fine del XV secolo, il Principe Vescovo di Trento Odorico Trundsberg, in soggiorno montano a Cavalese, si curava con le acque minerali della sorgente, le cui proprietà terapeutiche venivano confermate, in quei tempi, dal famoso medico trentino Arcangelo Balduini.

La casa del Bagno di Fassa, che apparteneva al principato vescovile di Bressanone a cui era stata data in regalia, verso la metà del XVI secolo venne affittata a Battista de Zulian, e per lunghi anni fu frequentata e utilizzata a scopi terapeutici.

Nel corso del 1777 la struttura, per effetto dell’azione erosiva del torrente Avisio, subì la completa distruzione.

Esaminata dagli illustri medici di allora, venne poi ricostruita come stabilimento termale per essere intensamente frequentata fino agli anni ’30, quando un furioso incendio la distrusse.

All’inizio degli anni ’70 la famiglia Zulian, proprietaria del fondo, chiese alla Provincia Autonoma di Trento la concessione mineraria, e iniziò i lavori di ricerca della falda acquifera, facendo eseguire le analisi chimico-fisica e batteriologica dal Laboratorio di Igiene della Provincia Autonoma di Trento.

I risultati, e le successive analisi cliniche eseguite dalle Università di Pavia e di Milano, confermarono che l’acqua delle Terme Dolomia, che sgorga alla quota di 1320 metri sul livello del mare dalle rocce sedimentarie del Bellerophon (del gruppo dei Monzoni), è ricca di sali minerali, sulfurea, calcica, magnesiaca e fluorata.


L’acqua termale sgorga con una portata sempre costante e una composizione inalterata nel tempo, alla temperatura di 9,5àƒÂ‚à‚° in ogni stagione, ed è priva di indici chimici di inquinamento.

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