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Tubercolosi, oggi è la giornata mondiale

Sanihelp.it – Oggi è la giornata mondiale della tubercolosi. In tutto il mondo, sono in atto migliaia di iniziative per contrastare una malattia che ancora causa nel mondo 5 mila morti al giorno, e che anche nel nostro Paese sta facendo registrare una pericolosa recrudescenza.
«Come nel resto del Mondo, anche da noi la TBC è malattia della povertà e dell’emarginazione sociale, e non può essere controllata senza una presa in carico del cittadino ammalato, con un approccio che integri l’assistenza sanitaria con quella sociale: è una malattia infettiva sì, ma sostanzialmente cronica che richiede un approccio integrato».
Queste le parole pronunciate ieri dal Ministro della Salute Livia Turco, nel corso del convegno TB DAY 2007; TB locale, TB globale, tenutosi presso il Ministero degli Affari Esteri.
Nel corso dell’evento sono stati presentati due studi, frutto di un progetto nazionale coordinato dall’Istituto Spallanzani di Roma e finanziato dal ministero della Salute: il primo riguarda un test in grado di valutare l’attività dell’infezione tubercolare studiando la reattività dei globuli bianchi delle persone contagiate; il secondo ha invece l’obiettivo di permettere di cercare nelle urine frammenti del bacillo della tubercolosi.
Nel mondo, la Tbc non è mai stata debellata: ogni anno si verificano nel mondo quasi 9 milioni di nuovi casi di TBC (WHO, Report 2006) e si registrano 2 milioni di decessi. Inoltre, circa un terzo della popolazione mondiale (2 miliardi di persone) è stato contagiato dal bacillo della TBC e una persona su 10, tra quelle contagiate, si ammalerà di tubercolosi.
In Italia, al pari di altri Paesi occidentali, si è assistito ad una progressiva riduzione del numero dei casi di TB, dalla seconda metà del 1900 fino agli anni ’80, mentre negli ultimi venti anni l’andamento epidemiologico della malattia è stato sostanzialmente stabile. Tuttavia, negli anni tra il 2003 e il 2006, sono stati certificati otto casi di una nuova forma di TBC aggressiva e pericolosa, contro cui non c’é antibiotico risolutivo, che non risponde a quasi nessuno dei farmaci, anche di seconda linea, conosciuti. L’allarme per questa nuova variante della malattia è mondiale: secondo uno studio in corso di pubblicazione sulla rivista Emerging Infection Diseases, senza un miglioramento delle pratiche cliniche e lo sviluppo di nuovi strumenti diagnostico e di nuovi farmaci, l’eliminazione definitiva della Tubercolosi rimarrà una meta irraggiungibile.


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