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Allucinazioni: quando si vedono immagini che non esistono

Sanihelp.it – Le situazioni in cui il cervello può produrre illusioni visive o uditive sono numerose: emicranie, crisi di epilessia, per non parlare del morbo di Alzheimer o di altre malattie neurodegenerative, dell’abuso di certi farmaci, così come di alcune lesioni cerebrali .
Chiunque può avere simili visioni irreali, scure o luminose, semplicemente fissando per qualche minuto un punto fisso. Ma che cosa succede esattamente al nostro cervello? Come produce immagini che non esistono?

I meccanismi neuropsicologici alla base delle allucinazioni non sono ancora del tutto chiari, ma un modello generale del fenomeno sta prendendo forma.
Solo dopo aver curato persone vittime di lesioni, di tumori o di problemi vascolari al cervello, si è potuto capire che le allucinazioni non sono necessariamente il segno di una malattia mentale. Queste persone soffrono spesso di disturbi alla vista, ma non presentano alcun segno di malattia psichica; molti raccontano di giochi di colori o di luci, altri di immagini che si muovono disturbandoli quando vorrebbero concentrarsi su altro.
Uno di questi pazienti è diventato parzialmente cieco in seguito a un disturbo alla vascolarizzazione del cervello: il quarto superiore destro del suo campo visivo sia destro sia sinistro era oscurato.
Sempre nello stesso punto all’interno di questo campo di visione cieco, egli “vedeva” allucinazioni che descriveva come “quadri di Picasso”: immagini di volta in volta concrete o astratte. Su questo sfondo apparivano oggetti che egli aveva osservato nella parte centrale intatta del suo campo visivo. Erano soprattutto gli oggetti dai colori molto vivaci a riapparire nel campo visivo cieco, e le immagini si muovevano e si modificavano in continuazione.

Allucinazioni compaiono spesso durante la fase acuta che segue una lesione cerebrale, ma persistono raramente per più di due settimane. Qualcuno le interpreta come effetti secondari di un meccanismo cerebrale di “riparazione”: dopo una lesione, le interazioni tra le varie regioni del cervello devono trovare un nuovo equilibrio poiché una riduzione di attività in una regione rischia di innescare l’iperattività di un’altra. Se il cervello non riesce a ristabilire l’equilibrio, come accade con una lesione troppo estesa, le allucinazioni possono diventare croniche.

Ricordi diversi, frammenti di pensieri e associazioni senza senso tentano in continuazione di emergere allo stato cosciente. Impulsi nervosi sono prodotti di continuo nell’insieme del cervello, poiché i neuroni si attivano spontaneamente, soprattutto quando non sono stati stimolati da diverso tempo. Altri neuroni vengono così attivati a cascata. Se tutti questi stimoli avessero un accesso incontrollato al nostro cosciente, saremmo rapidamente sommersi d’informazioni e incapaci di agire.

Questi fenomeni derivano da una perturbazione degli equilibri tra le differenti aree cerebrali, ma se sono stati conservati nel corso dell’evoluzione della nostra specie viene da chiedersi quale vantaggio ci possano conferire. Più ne approfondiamo la conoscenza, più il confine tra normale immaginazione e allucinazioni sembra attenuarsi.


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