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Agopuntura: serve una legge

Sanihelp.it – 2 milioni di italiani l’utilizzano regolarmente (oltre 700 milioni in 129 paesi) e più di 1 milione nel mondo la praticano a livello professionale: parliamo dell’agopuntura, pratica oggi largamente diffusa ma sul quale non c’è ancora una regolamentazione precisa.


A questo proposito la Fondazione Matteo Ricci di Bologna, che si occupa di diffondere in Occidente l’agopuntura e la Medicina Tradizionale Cinese, rivolge un appello al Ministro Livia Turco: «Accogliamo con piacere le dichiarazioni del Ministro in merito alla necessità di fare chiarezza sulla professionalità di chi pratica l’agopuntura. Ci permettiamo però di suggerire che non è soltanto con master e specializzazioni che si tutela la sicurezza dei pazienti e si risolve il problema degli “stregoni”, ma con l’approvazione di una legge che riconosca l’agopuntura», afferma il dottor Renato Crepaldi, Presidente della Fondazione.

«In Italia oggi possono praticare agopuntura tutti i medici che abbiano conseguito o meno una specializzazione in merito. Questa situazione causa seri danni sia a chi con competenza e professionalità pratica da anni questa antica disciplina sia, soprattutto, ai pazienti che non dovrebbero essere trattati da mani inesperte».

Nella stessa nota della Fondazione si precisa inoltre che i master universitari in agopuntura di Milano, Roma e Firenze, nati dall’accordo tra Governo Italiano e Cinese hanno solo carattere informativo, non sono né formativi, né professionalizzanti. L’unico corso professionalizzante a oggi è quello di 4 anni in agopuntura riconosciuto dalla F.I.S.A. Federazione Italiana delle Società di Agopuntura, che dal 1995 ha definito gli standard della formazione, riconosciuti da oltre il 90% delle Scuole operanti in Italia.

Anche sul versante della ricerca clinica si stanno facendo passi avanti: la Fondazione Matteo Ricci per esempio, in collaborazione con le Università di Bologna, Firenze e Roma, ha in corso d’opera alcune ricerche (agopuntura e cefalea, lombalgia ecc.) e alcuni strumenti di validazione scientifica dell’agopuntura.

A breve il direttore generale dell’amministrazione statale per la medicina cinese, la dottoressa She Jing, avvierà uno studio epidemiologico, mai realizzato, sugli effetti dell’agopuntura direttamente sui pazienti italiani.

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