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ADHD: in arrivo il Registro Nazionale per gli psicofarmaci

Sanihelp.it – Si parla da tempo delle modalità con cui vengono prescritti farmaci ai bambini affetti da ADHD, un disturbo che comporta deficit d’attenzione e iperattività. Qualche giorno fa a Roma si è tenuto un importante Convegno sul tema Bambini e psicofarmaci, promosso dall’Istituto Superiore di Sanità e dall’Istituto Mario Negri di Milano, a cui sono intervenuti anche Nello Martini, direttore generale dell’Agenzia del Farmaco, e Patrizia Stacconi, presidente di AIFA onlus-Associazione Italiana Famiglie ADHD. L’incontro si è svolto per mettere a punto un Registro Nazionale ADHD che tuteli i bambini e le famiglie dai rischi di errata diagnosi e da un uso scorretto degli psicofarmaci in età infantile.


Il Registro, il cui progetto è previsto per fine febbraio, è rivolto ai genitori che spesso temono una diagnosi parziale o totalmente errata e conseguentemente l’utilizzo di uno psicofarmaco non idoneo o i suoi effetti collaterali.

AIFA auspica che la stessa procedura, sia per la diagnosi multimodale che per la somministrazione del farmaco in ambiente controllato, sia estesa a tutti gli altri disturbi neuropsichiatrici diagnosticabili in età evolutiva. Una situazione di estrema cautela e di rigore, per la massima sicurezza del bambino: il farmaco è un mezzo, il problema sta nel corretto, saggio e responsabile uso del mezzo, non nel mezzo stesso.

È opportuno sottolineare che l’eventuale scelta farmacologica viene effettuata esclusivamente dal neuropsichiatria infantile sulla base della sua pratica clinica e di accurati protocolli diagnostici validati in tutto il mondo scientifico e sempre inserita nell’ambito di una terapia multimodale, che vede accanto alla terapia farmacologica quella comportamentale, il parent-training per i genitori e il coinvolgimento degli insegnanti.

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