Advertisement
HomeNewsDal latte alla pappa: lo svezzamento

Dal latte alla pappa: lo svezzamento

Sanihelp.it – Letteralmente la parola svezzamento significa levare il vizio e per vizio si intende quello di succhiare il latte materno: il termine indica infatti il passaggio graduale da una nutrizione esclusivamente lattea a un’alimentazione mista, costituita cioè sia da latte, che rimane l’alimento primario, sia da cibi solidi e semisolidi (biscotti, frutta, pappe, minestrine).


Lo svezzamento può iniziare dal 6° mese di vita compiuto del bambino, quando quest’ultimo è ormai pronto da ogni punto di vista: psichico, motorio, digestivo: solo allora potrà accettare il cucchiaino e gestire la deglutizione di cibi densi. La motivazione di carattere nutrizionale più importante per svezzare un bambino è quella di fornirgli una fonte alimentare aggiuntiva di ferro rispetto al latte materno, il cui contenuto non basta più dopo i 6 mesi.

Oggigiorno si ritiene comunque che continuare ad allattare al seno il proprio bambino, anche dopo l’avvio dell’introduzione dei primi cibi solidi e semisolidi, sia positivo, sia dal punto di vista nutrizionale che affettivo. Se la madre lo desidera, l’allattamento al seno potrà quindi continuare nel secondo semestre di vita e nel secondo anno e anche oltre.
Tuttavia, il latte materno può non bastare più anche prima di arrivare al 6° mese di vita, può quindi verificarsi la necessità d’integrare l’allattamento con qualcos’altro: latte artificiale quando il bambino non ha ancora 4 mesi compiuti, cibi solidi e semisolidi quando il bambino ha già compiuto i 6 mesi.
Fra i 4 e i 6 mesi si potrà decidere caso per caso, ricordandosi però che il ricorso a cibi solidi dati con il cucchiaino piuttosto che al latte artificiale dato col biberon interferisce meno con l’allattamento al seno. In altre parole, in alcuni casi lo svezzamento può essere anticipato fra il 4° e il 6° mese di vita.

In sintesi possiamo ricordare per il primo anno di vita questi semplici, ma solidi orientamenti nutrizionali:

1. Il latte materno può essere adeguato come unico alimento del bambino per i primi 6 mesi di vita.
2. In alternativa e in aggiunta si useranno il latte artificiale dei primi mesi e poi il latte di proseguimento, evitando il latte di latteria.
3. A partire dal 6° mese di vita compiuto si svezza il bambino, continuando ad allattarlo (al seno o artificialmente).
4. L’allattamento al seno in aggiunta ai cibi solidi e semisolidi può proseguire anche nel secondo anno di vita e oltre, a discrezione della mamma.
5. Una volta iniziato lo svezzamento, si daranno da subito al bambino alimenti che forniscono ferro, ma senza esagerare nell’introduzione di alimenti ricchi di proteine.
6. Non ci devono essere remore nel largheggiare da subito con l’uso di alimenti ricchi di glutine.
7. Può essere indicata un’aggiunta di vitamina D nei casi di allattamento esclusivo al seno, qualora il pediatra ravvisi che esistono le condizioni per una scarsa stimolazione della cute a produrre autonomamente la vitamina D.
 

Video Salute

Ultime news

Gallery

Lo sapevate che...