Sanihelp.it – Lunedì nero per la sanità italiana? Lo sciopero di 24 ore di medici, veterinari, sanitari, tecnici e amministrativi dirigenti del Ssn avrebbe dovuto cancellare oggi cinque milioni di prestazioni, tra visite specialistiche ed esami diagnostici, e ben 45 mila interventi chirurgici. I primi resoconti nei principali ospedali italiani, però, non hanno riscontrato disagi nè forti adesioni.
Le ripercussioni annunciate per i cittadini alle prese con la sanità, avrebbero dovuto avere effetto anche sulle tavole degli italiani. «Carni e pesce fresco avranno difficoltà a raggiungere i mercati a causa del blocco della macellazione, di visite veterinarie e certificazione», avevano dichiarato ieri i sindacati. A spiegare le cause che hanno indotto la dirigenza del Ssn a incrociare le braccia, oggi in una conferenza stampa a Roma, è l’Intersindacale, che tuttavia registra una defezione già preannunciata nelle scorse settimane.
Gli anestesisti aderenti all’Aaroi non hanno prenso parte allo sciopero, ma ne hanno proclamato un altro per il prossimo 10 dicembre. I sindacati della dirigenza, alle prese con il secondo sciopero contro l’Esecutivo Prodi, sono decisi a dar battaglia per una Finanziaria che sembra non convincerli affatto.
Lamentano un contratto scaduto da due anni, e nessuna trattativa in atto per il prossimo biennio. Un precariato tra i medici che copre il 10% della forza lavoro, con ben 12 mila camici bianchi costretti a vivere con 800/1.000 euro al mese. E ancora la rivalutazione dell’indennità di esclusività di rapporto, ferma al ’99, «anno di istituzione di questo diritto», ricorda Carlo Lusenti, segretario nazionale dell’Anaao Assomed. Che chiede, insieme agli altri sindacati, che la Manovra se ne occupi con un emendamento ad hoc. Se il Governo non aprirà ai camici bianchi, la dirigenza del Ssn promette di non fermarsi allo sciopero di lunedì e già preannuncia altre iniziative di protesta.
