Sanihelp.it – Una ricerca svolta dall'Università di Copenhagen ha dimostrato che il sapore del latte materno è strettamente collegato ai cibi assunti nel periodo strettamente precedente all'allattamento, al punto da conferire al latte un gusto talmente marcato per il palato “vergine” del lattante da rappresentare una vera e propria pregustazione dei cibi che incontrerà da lì a pochi mesi. Non tutti i sapori però vengono accolti con lo stesso indice di gradimento dai neonati; in particolare potrebbero (ma non è detto) conferire un sapore sgradevole:
cipolla
aglio
prezzemolo
carciofi
broccoli
cavoli
asparagi
chiodi di garofano
Ciò è assolutamente comprensibile se si pensa che a differenza nostra, un lattante è in grado di distinguere la provenienza della carne assunta dalla propria mamma: quella dei bovini pascolati in montagna, nutriti con erbe selvatiche e fiori, risulta infatti molto più saporita e quindi apprezzata di quella di bovini nutriti con mangimi.
Quel che mangia la mamma mangia anche il figlio
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