Sanihelp.it – Ogni 26 secondi un uomo ha un evento coronario e ogni minuto una persona muore per lo stesso evento. Il 38% dei sopravvissuti a un attacco cardiaco perisce nell’arco di un anno. Ed entro il 2025 l’OMS prevede un incremento di una volta e mezzo dei casi di infarto miocardico e quasi il raddoppio dei casi di ictus.
Secondo gli studi più recenti, il 90% della responsabilità degli infarti va attribuita al cattivo controllo dei fattori di rischio, come le dislipidemie, l’abitudine al fumo di sigaretta, l’ipertensione arteriosa, il sovrappeso e obesità e il diabete. Anche lo stress, l’insoddisfazione nel lavoro e nella famiglia e l’inquinamento atmosferico cominciano ad avere un significato tra i fattori di rischio. E poi fattori come l’età e la familiarità, anche se non modificabili, vanno tenuti in considerazione.
Non va dimenticato che i fattori citati possono agire in modo indipendente, ma quando sono più di uno, si rinforzano tra loro aumentando l’effetto negativo.
Conoscere i numeri della propria salute cardiovascolare è il primo requisito per preservarla. I numeri sono proprio quelli dei fattori di rischio appena elencati. Conoscere il proprio rischio significa anche capire su quali ognuno di noi può agire; ciò è importante per la persona, ma anche per la società: basti pensare che poco meno di un quarto della spesa farmaceutica a carico del Servizio Sanitario Nazionale è assorbita dal trattamento delle persone in cura domiciliare per le malattie cardiovascolari.
Ecco i numeri da tenere sotto controllo.
80: il girovita ideale. L’obesità aumenta la probabilità di essere colpiti da una malattia cardiovascolare ed è associata a ipertensione, a diabete e ad alcune patologie respiratorie, del fegato e delle vie biliari. Nella persona obesa il cuore è sottoposto a un lavoro maggiore e si registrano valori alterati del quadro metabolico (colesterolo, trigliceridi, glicemia) e un rialzo di pressione arteriosa.
120: il valore ottimale di pressione arteriosa. È importante farsi controllare regolarmente la pressione, il cui valore ottimale dovrebbe essere inferiore a 120/80 mmHg. La pressione arteriosa ha delle variazioni normali nell’arco della giornata, si modifica con il progredire dell’età; inoltre, aumenta durante uno sforzo fisico e in situazioni particolarmente stressanti.
100: il valore massimo ottimale di colesterolo cattivo. Particolarmente rischiosi per il cuore sono gli alti livelli di colesterolo nel sangue (ipercolesterolemia), che possono dipendere da difetti metabolici, generalmente ereditari, oppure da un’eccessiva introduzione di colesterolo con l’alimentazione.
5: le porzioni giornaliere di frutta e verdura. Per tenere sotto controllo il colesterolo bisogna adottare una dieta sana, completa ed equilibrata. Nella cottura e nel condimento dei cibi preferire gli oli vegetali come quello extravergine di oliva, gli oli di semi come il mais, la soia, il girasole; moderare il consumo di carne (non più di 3-5 volte la settimana), salumi, uova e privilegiare il consumo di pesce (almeno 2-3 volte la settimana); non limitare il consumo di latte, yogurt e latticini in generale (importanti per l’apporto di calcio); non eccedere con l’aggiunta di sale nei cibi durante la cottura o il condimento.
30: minuti di esercizio fisico al giorno. L’attività dovrebbe essere di tipo aerobico (nuotare, camminare a passo svelto, andare in bicicletta) e ripetuta per almeno 3-5 volte alla settimana. Ogni giorno e il più possibile, passeggiare con il cane, scegliere strade più lunghe, fare le scale invece che prendere l’ascensore, camminare per andare a fare la spesa, fare giardinaggio, posteggiare la macchina lontano da casa.
L’esercizio fisico giornaliero riduce l’aggregazione piastrinica, regola i fattori della coagulazione, riduce il colesterolo LDL e aumenta il colesterolo HDL, le coronarie hanno un diametro aumentato (cosi come le arterie degli arti), i muscoli si ipertrofizzano e i mitocondri delle cellule muscolari aumentano di numero e dimensioni.
0: sigarette, per sempre! Smettere di fumare, ridurre l’alcol e abolire le droghe sono comportamenti che proteggono la salute del cuore.
Una certa attenzione va posta anche a due condizioni di rischio come il diabete e la sindrome metabolica, quest’ultima definita come la presenza nella stessa persona di tre o più delle seguenti condizioni: obesità centrale (circonferenza vita superiore a 102 cm negli uomini e 88 cm nelle donne), glicemia a digiuno superiore a 110 mg/dL, trigliceridemia superiore a 150 mg/dL, col-HDL > 40 mg/dL negli uomini o a 50 mg/dL nelle donne, pressione arteriosa > 130/85 mmHg.
Insomma, avere i numeri giusti fa veramente bene alla salute!