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1 africana su 8 a rischio di morte per gravidanza o parto

Sanihelp.it – La Segretaria generale di Amnesty International, Irene Khan, ha lanciato a Freetown, la capitale della Sierra Leone, una campagna per ridurre la mortalità materna nel Paese africano.


Il rapporto contiene dati e testimonianze personali che mostrano come le donne adulte e le ragazze spesso non siano in grado di accedere a cure mediche vitali perché sono troppo povere per pagarle. In Sierra Leone una donna su otto rischia di morire durante la
gravidanza o il parto
, uno dei più alti tassi di mortalità materna del mondo.

Migliaia di donne hanno emorragie mortali dopo il parto: la maggior parte di esse muore in casa, altre mentre cercano di raggiungere un ospedale in taxi, in motocicletta o a piedi. In Sierra Leone meno della metà dei parti sono assistiti da personale medico competente e neanche uno su cinque viene eseguito in strutture sanitarie.

Intanto, all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, sono state annunciare una serie di nuove misure finanziarie destinate a migliorare le cure mediche nei Paesi in via di sviluppo, in particolare quelle relative alla salute infantile e materna. La Sierra Leone dovrebbe essere tra i Paesi destinatari dei finanziamenti.

La visita della Segretaria generale di Amnesty International in Sierra Leone ha dato il via a una serie di azioni sul tema della mortalità
materna. Nelle prossime settimane, un caravan percorrerà tutto il paese, per fornire informazioni e discutere sul tema della mortalità materna.

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