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Dalla paura alla fobia

Speciale Fobie

Sanihelp.it – La paura è una reazione spontanea e naturale fin dall’inizio della vita. Il bambino di otto mesi di età mostra una normale reazione fobica di fronte al volto di uno sconosciuto e ciò è un bene: viceversa, quando questo non accade, il medico o lo psicologo sono consapevoli che il processo evolutivo del piccolo ha subìto una battuta di arresto e vanno indagati alcuni ambiti di competenza degli specialisti. La stessa reazione d’angoscia, a venti mesi, in situazione di buio, viene trattata come fisiologica da medici e psicologi.


La paura è una delle più comuni esperienze non solo per l’uomo, ma per tutti gli esseri appartenenti al regno animale: la gazzella fugge atterrita di fronte al leone o al ghepardo che cercano di catturarla, e questa reazione spontanea dell’animale è ritenuta sana in quanto è l’unica che potrebbe salvarle l’esistenza. 

Allo stesso modo, se ci troviamo a passare per una strada buia, di notte, e percepiamo dei passi svelti che ci seguono dietro le nostre spalle, ci sentiamo spaventati, l’adrenalina aumenta le proprie concentrazioni nel nostro sangue e grazie a questi processi troviamo la forza di correre al fine di raggiungere un luogo pubblico e maggiormente illuminato per sentirci al sicuro.

Ma a volte la nostra naturale reazione di spavento viene innescata da eventi normali, che non mettono realmente in pericolo la nostra incolumità: in alcuni casi basta il semplice pensiero di una situazione o di un oggetto per farci sentire spaventati e innescare reazioni di evitamento. Questo modo di reagire si trasforma in un blocco che mina la nostra capacità di adattamento, rendendo difficile o, in taluni casi, del tutto impossibile, recarci al lavoro, all’università, persino uscire da casa. Siamo quindi in presenza di una vera e propria manifestazione psicopatologica, che definiamo fobia e non più semplice paura o angoscia.

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