Sanihelp.it – L'anoressia nervosa colpisce prevalentemente le ragazze e si caratterizza per una significativa perdita di peso che porta il soggetto al sottopeso e per un netto rifiuto a mantenere un peso idoneo ad altezza ed età.
Le ragazze sono profondamente insoddisfatte del proprio corpo e del loro peso e vivono questa situazione con forte disagio, per loro il valore personale e l'accettazione da parte degli altri dipende esclusivamenre dall'apparenza e dalla magrezza.
Il DSM IV-R stabilisce come criteri diagnostici:
– Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra o al peso minimo normale per età e altezza.
– Intensa paura di acquistare peso o di diventare grassi, anche quando si è sottopeso.
– Alterazione del modo in cui il soggetto vive il peso o la forma del corpo, ovvero eccessiva influenza del peso e della forma del corpo sui livelli di autostima, ovvero rifiuto di ammettere la gravità della attuale condizione di sottopeso.
– Nelle femmine, dopo il menarca, amenorrea, cioè assenza di almeno tre cicli mestruali consecutivi.
L'anoressia nervosa presenta due sottotipi:
– con restrizioni: nell'episodio attuale di anoressia nervosa il soggetto non presenta regolarmente abbuffate o condotte di eliminazione (per esempio, vomito autoindotto, uso inappropriato di lassativi, duretici o enteroclismi).
– con abbuffate/condotte di eliminazione: nell'episodio attuale di anoressia nervosa il soggetto ha presentato regolarmente abbuffate o condotte di eliminazione (per esempio, vomito autoindotto, uso inappropriato di lassativi, duretici o enteroclismi).
Si tratta quasi sempre di diete fai-da-te e il calo di peso è dovuto in primo luogo da un'alimentazione restrittiva che arriva fino al digiuno; la restrizione può essere qualitativa (eliminazione o riduzioni di cibi ritenuti ipercalorici) oppure quantitativa (riduzione delle porzioni a prescindere dal tipo di cibo). Questo percorso non è sempre facile, richiede ferrea disciplina e forte autocontrollo per ignorare la fame, talvolta i soggetti anoressici cedono e mangiano, perfino arrivando ad abbuffarsi. La trasgressione viene però vissuta come perdita di controllo e quindi come fallimento personale: ciò porta ai sensi di colpa e a sentimenti negativi di autosvalutazione, ci si lascia andare alle abbuffate per poi riprendere in mano il rigido controllo. Si innesca così un circolo vizioso: restrizione/dieta – abbuffata (fallimento e svalutazone) – restrizione/dieta.
Per far fronte alla paura dell'aumento di peso indotta dall'abbuffata le persone anoressiche mettono in campo numerose strategie: si tratta di comportamenti compensatori come un'eccessiva attività fisica e condotte di eliminazione (comito autoindotto, uso inappropriato di lassativi e diuretici).
La persona anoressica vive nella costante ossessione del peso, tutti i suoi comportamenti sono fortemente condizionati dalla costante paura di ingrassare. Più il peso è basso, maggiore è la paura di aumentare di peso. Ogni minima oscillazione di peso viene vissuta come una catastrofe e si esercita un continuo monitoraggio sulle proprie parti del corpo.
L'attenzione e il giudizio rivolti al corpo sono influenzati dall'immagine che si ha di sè: nei DCA (disturbi comportamenti alimentari) e nell'anoressia in particolare sono spesso presenti una percezione distorta del proprio corpo e pensieri disfunzionali riguardo l'immagine corporea. Il disturbo dell'immagine in genere si concentra su glutei, cosce, addome e fianchi.
Il giudizio su se stessi e l'autostima dipendono dal proprio corpo, dall'immagine di esso e dal controllo che si esercita sul cibo.