Sanihelp.it – Aggressività, ansia e stress: bastano 20 minuti nel traffico perché gli effetti si facciano sentire in modo pesante sulla salute. A risentirne sono soprattutto i maschi: sette volte di più delle donne, più propense alla rassegnazione e all’accettazione che alla rabbia.
Ingorghi e code incombono sulla condizione psicofisica dei cittadini, tanto da essere considerate più stressanti della seduta dal dentista e del pranzo coi suoceri. A esserne consapevoli sono soltanto un maschio su due e soltanto una donna su tre (33%). Sono i risultati di una ricerca realizzata da TomTom a livello europeo, che ha coinvolto 9.865 persone tra i 18 e i 64 anni in 11 Paesi.
Dopo 20 minuti passati al volante, il 67% delle donne e il 50% dei maschi sostenevano di non essere sotto stress, mentre gli indicatori fisiologici dimostrano esattamente il contrario: i sintomi includono vertigini, difficoltà respiratorie, dolori muscolari e mal di pancia, agitazione e riduzione della capacità di guidare.
Per verificare questi risultati dal punto di vista degli automobilisti, TomTom ha commissionato un’indagine a ICM Research, che in Italia ha coinvolto 1002 automobilisti (49% uomini e 51% donne). Otto italiani su dieci affermano di passare quotidianamente del traffico più di 30 minuti della loro giornata.
Per il 35% ldi chi si mette in macchina lo stato d’animo prevalente è di rassegnazione, mentre il 30% si dice esplicitamente stressato.
La cosa che più fa arrabbiare è proprio la percezione di buttare il proprio tempo (50%). Per ingannare il tempo, c’è chi si limita a parlare con chi si trova intrappolato nella stessa macchina (17%), chi mangia o beve (8%) e chi si trucca (13%). Un italiano su tre parla al telefono (35%), ma la stragrande maggioranza ricorre al potere calmante della musica (62%).