Sanihelp.it – Affideresti il tuo bambino alle cure di un ospedale non certificato?. La risposta è no: i genitori devono poter ricoverare i propri figli in una struttura ospedaliera che, oltre alla qualità delle cure, metta al centro i bisogni e i diritti dei bambini e degli adolescenti.
Fondazione ABIO Italia Onlus, in collaborazione con la Società italiana di pediatria, PROGEA e Joint Commission International, ha
elaborato uno strumento che da un lato consente alle strutture ospedaliere di valutare la qualità del servizio offerto, dall’altro permette ai genitori di conoscere gli ospedali All’altezza dei bambini, che hanno cioè ottenuto la Certificazione ABIO/SIP.
L’Azienda Ospedaliera Niguarda Ca’ Granda di Milano e l'Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Orsola-Malpighi di Bologna hanno già effettuato il percorso di valutazione, ottenendo entrambe il certificato.
In cosa consiste il percorso di certificazione? I 10 principi contenuti nella Carta dei Diritti del bambino e dell'adolscente sono stati raggruppati in 4 aree: accoglienza e supporto; informazione ed educazione dei bambini, degli adolescenti, dei familiari e informazioni; continuità delle cure e integrazione; specificità delle cure.
A queste si è aggiunta un'ulteriore area dedicata alla leadership e al tema della raccolta dati e indicatori. La modalità di verifica è rappresentata dalla visita dei valutatori presso l’ospedale. Il cuore del percorso si incentra nella visita presso il reparto di pediatria e nell’intervista al personale presente. L’ospedale dovrà leggere criticamente il Manuale e identificare le possibili aree di miglioramento.
L’introduzione di nuovi standard normativi impone una revisione sostanziale dei modelli organizzativi e della modalità di gestione ed erogazione dei servizi; dall’altro, la valutazione dei professionisti infermieri: si può contribuire garantendo la certificazione delle competenze degli infermieri e degli infermieri pediatrici che operano nelle neonatologie e pediatrie italiane.