Sanihelp.it – Secondo uno studio condotto presso l’Umea University in Svezia e pubblicato sulla rivista BMJ Open le donne che vivono in ambienti molto inquinati, con un elevato livello d’ozono soprattutto durante i primi 3 mesi di gravidanza hanno maggiori probabilità di andare incontro ad un parto prematuro o di sviluppare complicanze durante la gestazione quale la preeclampsia (dovuta ad un innalzamento della pressione arteriosa).
Secondo lo studio ad avere una maggiore probabilità di simili complicanze sono anche le donne affette da asma.
Questo studio è riuscito a trovare un evidente legame fra i livelli di ozono nell’aria respirati durante i primi 3 mesi di gravidanza e incremento nel rischio di parto prematuro e preeclampsia, ma i ricercatori non sono riusciti a trovare un rapporto di causa-effetto ovvero non è possibile affermare che sia la maggiore concentrazione di ozono a determinare queste condizioni sfavorevoli per la gravidanza e il nascituro.
Stesso discorso vale anche per le donne asmatiche: sono più soggette a sviluppare preeclampsia e a mettere al mondo bambini prematuri, ma non è detto che sia l’asma responsabile di questi fenomeni.