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Dolore cronico per 1 veneto su 4

Sanihelp.it – Il 25% degli abitanti del Veneto combatte, più o meno frequentemente, contro una forma di dolore cronico non oncologico, che nel 67% dei casi è dovuto ad artrosi e osteoartrosi. La frequenza e la rilevanza del dolore nelle patologie osteoarticolari fa comprendere il ruolo centrale dello specialista ortopedico, chiamato sempre più spesso a gestire nella pratica clinica pazienti che soffrono.


Per il paziente sottoposto a intervento chirurgico, un’efficace gestione del dolore post operatorio permette una dimissione anticipata, meno complicanze e una riabilitazione precoce. Anche nelle operazioni in day surgery – per esempio artroscopie, tunnel carpali e alluce valgo, il dolore postoperatorio deve essere gestito con opportuni protocolli. 

Ma non sono solo i pazienti sottoposti a intervento chirurgico a necessitare di un adeguato controllo della sintomatologia dolorosa. Patologie croniche come mal di schiena – che interessa fino all’80% della popolazioneartrosi dell’anca, artrosi del ginocchio, non sempre necessitano dell’intervento chirurgico. Anche in questi casi, il dolore richiede adeguati interventi, da quelli farmacologici alla neurostimolazione. È fondamentale restituire ai pazienti una migliore qualità di vita, una ritrovata capacità lavorativa, riducendo continui esami e accertamenti, situazioni di stress, depressione e isolamento sociale.

La Legge 38 sulla terapia del dolore e le cure palliative, varata nel marzo 2010, si è proposta di tutelare il diritto a non soffrire per i 15 milioni di italiani con dolore, attraverso un equo accesso a un’assistenza qualificata e un approccio terapeutico più appropriato. A questo proposito, i farmaci oppiacei rappresentano una valida alternativa per il trattamento del dolore d’intensità moderata-severa, ma il loro impiego nel nostro Paese è ancora limitato.

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