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Polmonite atipica: «sappiamo ancora poco, ma niente allarmismo»

SARS

Sanihelp.it – «Quella dell’Oms è stata una comunicazione assolutamente necessaria in casi come questi – spiega Pregliasco a Sanihelp.it – si tratta di mettere tutti al corrente della presenza di un focolaio molto pericoloso il cui punto di partenza è stato rintracciato nel sud-est asiatico (Vietnam, Hong Kong, Singapore) ma che sta iniziando a lasciare le sue tracce in altre parti del Mondo. L’obiettivo è quello di evitare uno sviluppo incontrollato. Per questo i primi ad essere stati allertati, oltre al personale medico in generale sono stati i responsabili degli aeroporti».


Ci sono ancora dubbi circa l’agente causale di questa epidemia, potrebbe essere un nuovo virus, oppure un batterio che ha fortemente aumentato la sua capacità trasmissiva, c’è chi parla di un micoplasma o di legionelle modificate.

Ci vorrà ancora qualche giorno per capire con precisione di che cosa si tratta quello che è certo è che si tratta di una polmonite atipica che, partita dal Vietnam, è stata rintracciata anche in Canada e a Francoforte.Il problema sta nell’intensità dei sintomi che possono portare anche al decesso. «A livello sintomatologico inizialmente ci si trova di fronte ai tradizionali segnali influenzali, quindi febbre alta, dolori muscolari, successivamente i sintomi si intensificano e a quelli influenzali si aggiungono quelli classici da polmonite».

E questo fa capire il motivo che ha spinto l’Oms di suggerire a tutti la massima allerta, pur non avendo ancora ben chiaro il quadro della situazione «Il breve tempo di incubazione fa aumentare i rischi di uno sviluppo incontrollato della malattia – precisa Pregliasco – ma detto questo voglio subito chiarire che In Italia il rischio in questo momento è solo a livello potenziale ed abbiamo le strutture necessarie per gestire al meglio una eventuale situazione critica».

Oltre a rintracciare la causa della polmonite atipica è altrettanto importante tenere sottocontrollo la diffusione dell’epidemia cercando di isolare il maggior numero di casi possibili bloccandone l’entrata in Italia. Gli aeroporti internazionali di Milano e Roma così come i porti di Napoli e Salerno sono sotto allerta. Non è stata prevista nessuna quarantena per i viaggiatori in arrivo dalle zone a rischio, per ora le disposizioni sono quelle di mettere sotto osservazione del personale medico aeroportuale qualsiasi soggetto sospetto. Al momento non sono stati ancora segnalati simili casi, un piccolo allarme è scoppiato quando siè venuti a conoscenza della possibile presenza in Italia di 4 passeggeri che erano a bordo dell’aereo della Singapore Airlines sul quale era presente anche il medico Tedesco. Grazie ad un lavoro coordinato della polizia di stato e dei centri medici aeroportuali, sono stati rintracciati e messi sotto sorveglianza.

«Secondo me tutto quello che sta accadendo non deve fare di certo allarmare – è il commento conclusivo di Pregliasco – anzi è una dimostrazione del funzionamento delle strutture di sorveglianza. E non mi riferisco solo al nostro Paese, parlo a livello mondiale, finalmente grazie a questo tipo di comunicazioni si riesce nell’arco di poche ore ad organizzare un sistema di difesa che rende difficile la diffusione di nuovi virus o batteri modificati».

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